mercoledì 14 aprile 2010

è arrivata qualche foto

...sì, Emilio (uno dei ragazzi imbarcati sull'Akoya) ci ha mandato qualche foto (grazie emilio!)
non capita spesso di vedersi da fuori (operazione difficile, eh?), ma il convoglio che abbiamo fatto per passare Aden ci ha dato l'opportunità di recuperare delle visioni esterne (e estemporanee) di deciBel, per quanto sottoinvelata...

eccoci alla partenza, appena usciti da Salalah,
 durante l'accosto con l'Akoya,

e dopo, quando ci disimpegnamo.
(così, tanto per non lasciare il blog del tutto inattivo)

venerdì 2 aprile 2010

piccola nota sulla comunicazione

ora che sono a casa, con una vera connessione internet, ho caricato un po' di video della passata navigazione. bisognerà andarsene in giro per il blog per trovarli. Niente di che, per carità, ma alle volte i video rendono bene l'idea di alcuni momenti di navigazione.
comunque, a chi dovesse interessare, su you tube si trovano tutti i nostri video, basta cliccare qui: I video di deciBel

tutto il blog è stato realizzato con Sailmail, un sistema che permette di fare le mail attraverso l'SSB. I giorni in cui la propagazione era ottima siamo anche riusciti a mandare delle foto. Questo sistema è in assoluto il più economico ed affidabile. Lo consiglio a chiunque pensi di partire e fare qualcosa di simile.
Invece con l'Iridium non siamo mai stati fortunati. Ha funzionato (quasi) bene solo il primo anno, poi ha cominciato ad avere problemi su problemi...fino a questa volta in cui ha deciso di smettere di lavorare. Meno male che Marco ci ha prestato il suo...

Gli altri sitemi di comunicazione più evoluti sono decisamente troppo cari per una famiglia di "poveri" diportisti come noi! Per la riuscita di un viaggio del genere, TUTTO deve essere mantenuto il più semplice e funzionale possibile, sennò passi la vita ad aggiustare cose e a recuperare pezzi di ricambio, pratica che comunque sia scandisce inevitabilmente il ritmo degli scali.

ecco
come si dice in gergo: deciBel clear-out

***

piccolo epilogo

...beh, ora che sono tornato a casa, ora che sono a Milano seduto alla scrivania mi sembra doveroso tirare un piccolo epilogo di questi ultimi tre mesi.

intanto, tornato a casa cosa ti trovo? sulla scrivania c'è aperta la carta nautica "antipirateria" con segnate le posizioni che davo a Carlotta tramite iridium (a proposito: grazie Marco!). ma c'è un particolare che mi ha colpito molto (anche se già ne ero a conoscienza): i bambini hanno piazzato, sul tratto di mare più a rischio, tutta una serie di dinosauri che proteggevano il loro papà e la loro barca, tutti capitanati dal maestro Joda.


...sembrerà una vera stupidaggine a molti di voi, ma io credo davvero che le energie che hanno messo i piccoli nel seguire il viaggio del loro papà, insieme ai dinosauri e a Joda, ci abbiano aiutato in qualche modo. sarà per questo, forse, che oltre a non avere mai avuto nessunissimo problema piratesco abbiamo addirittura avuto quel vento così amico che ci ha permesso di risalire tutto il mar rosso in maniera così insolita? a me piace pensare che sia così. stupidaggini di capitano rinco? può essere, ma fatto 'sta...

È buffo come ogni uno di noi, alla fine, si viva la sua realtà: noi là in mezzo a fare lo "sporco" lavoro, Carlotta nella città dolente con le sue preoccupazioni a seguirmi sulla carta, i piccoli che cercano di capirci qualcosa e "sentono" che in qualche modo esiste un pericolo e, a modo loro, fanno di tutto per proteggerci...le solite realtà parallele.

Il viaggio è andato MOLTO bene, come avete visto. Ovviamente ci sono stati dei problemucci da risolvere, ma è sempre così in barca. L'importante è risolvere le cose al meglio in piena serenità e così è stato.
Ho avuto la fortuna di avere SEMPRE un super equipaggio di VERI amici. prima con Marco, poi solo con Matteo, poi con Abo...sempre delle buone energie erano con noi. Sempre.
Certo, ci sono stati anche dei momenti meno facili, ma tutte quisquiglie. Ormai, dopo tutti questi anni di navigazioni (oltre 22) e tutte queste miglia fatte (oltre 100.000, anche se sono anni che dico "100.000" e ormai saranno anche qualcuna di più) i momenti più delicati riesco a gestirli ancora abbastanza tranquillamente. Per me il viaggio in barca a vela è sempre stato, principalmente, una scuola di vita, una profonda esperienza, un viaggio interiore: le analogie sono troppe...i momenti difficili da superare comunque, il poter contare, alla fine, solo su se stessi, il risparmiarsi, il cercare di non rompere la barca portandola comunque al meglio, economizare le risorse, sfruttare al meglio la situazione in cui ci si trova...bella storia!

deciBel è una bravissima barca. Ha gli occhi, anche. Spesso mi chiedono perchè. A me sembra così ovvio: una barca DEVE avere degli occhi, sennò come fa a vedere dove va? deciBel è una barca che ha una forte personalità, e questo lo hanno sempre detto anche tutti quelli che sono venuti a navigare con noi.
è stata disegnata e pensata per navigare al lasco e lo fa proprio bene: va praticamente da sola. Si comporta come una piccola nave, di bolina soffre un po', ma da quando le abbiamo regalato la randa nuova (in Nuova Zelanda) ha un altro passo anche di bolina. Per fare l'indiano le abbiamo regalato anche un Gennaker un pelino più piccolo di come dovrebbe essere...
dopo tutto una barca si prende cura di te in misura proporzionale a quanto tu ti prendi cura di lei. Solo se hai bene chiaro in testa questa cosa puoi affrontare in tutta tranquillità la navigazione d'altura.

deciBello milanese (suo malgrado)

giovedì 1 aprile 2010

ultimo sguardo a deciBel

...ecco come si presenta deciBel alle 6:00 di mattina del 31 marzo. le valigie sono in banchina e il taxi 'sta arrivando, ne approfitto per farle un'ultima foto.
ci si vede presto, 'n ch' allah...