lunedì 31 gennaio 2011

"Egitto in fiamme"

bello, no?
cioè, noi avevamo programmato di prenderci un bell'aereo intorno all'8 di febbraio per riportarci su deciBel in mediterraneo e che succede? Un bel casino!
così va il mondo, del resto...
certo il timing è davvero incredibile, mancava solo che avessimo i biglietti già fatti!
devo dire che siamo stati tutto questo week-end a monitorare la situazione via internet e a decidere il da farsi e, stranamente, non sono mai riuscito a preoccuparmi più di tanto...sarà incoscienza?
stamane ho telefonato a un po' di gente giù in egitto e, fortunatamente, la situazione è molto meno preoccupante di quello che si potrebbe pensare da qui. Ancora una volta il vero polso della situa si ha sul posto, ma questa è una vecchia storia...
- Sherif (il manager del marina) mi ha detto che a Hurghada è tutto tranquillo. la gente lavora normalmente, ci sono i turisti che fanno le loro uscite diving e la vita procede normalmente. Ovviamente il week-end è stato un po' più caldo nella città vecchia, ma già ieri la situazione stava migliorando. C'è qualche carro armato in giro a presidiare gli obiettivi sensibili e l'esercito fa sicurezza là dove serve (come agli ingressi del marina, per esempio). Niente spari, i turisti fanno i turisti come sempre giù ad hurghada. deciBel sta lì come l'abbiamo lasciata, cioè più o meno così:

- Felix (l'agenzia che cura i transiti del canale di Suez) dice che stanno lavorando cheek to cheek coi militari e che i transiti sono regolari. Gli ho esposto la mia situazione e mi hanno detto di chiamarli quando parto da hurghada, fargli sapere quando arrivo che mi faranno trovare i documenti pronti.
- Hamdy (l'agente a hurghada) dice che è tutto tranquillo e che mi può fare la clearance (i documenti di uscita dal porto e/o dal paese) in qualche ora, come sempre. tutti i funzionari sono al loro posto e svolgono le loro mansioni normalmente.
- Massimo (l'amico conosciuto quest estate) dice: se fossi in te andrei lì il più presto possibile e mi toglierei dalle scatole. però lui è a roma.
- Shat (quello che lavorava sul barcone Pablo one, per chi ricorda) dice che la situa è migliorata. Inizialmente pensava di andare via da Hurghada, ma poi ha deciso di rimanere lì, vista la situazione...

Insomma come sempre le visioni che si hanno da qui sono totalmente diverse da quelle che si hanno sul posto. quindi ora monitoriamo con costanza la situazione e tendenzialmente prenderei il primo aereo diretto su Hurghada (l'importante è evitare scali al Cairo), preparerei rapidamente la nostra amata barchetta e mi metterei rapidamente in rotta verso Suez, finchè il vento non è troppo cattivo.

Poi pensavo: quando siamo andati in Thailandia c'erano disordini a Bangkok, nel golfo di Aden c'erano i pirati, ora in egitto (che era "tranquillo"da 30 anni) ci sono disordini...non è che portiamo sfiga?
chissà, comunque quello che è certo e che è venuto il momento di rientrare in mediterraneo.

L'altro giorno stavamo facendo due conti: siamo usciti da gibilterra a ottobre 2002, sono passati quasi nove anni!