lunedì 28 febbraio 2011

Imprevisti (buoni e cattivi)

Intanto: mi tirano su domani alle 10:30
Oggi ero lì, tutto contento, che spurgavo il circuito della nafta prima di fare partire il motore. Insomma, faccio per svitare la vite dello spurgo della pompa C e me la sento spanarsi tra le mani...SHIT! e adesso? (le imprecazioni, piuttosto colorite stavolta, ve le risparmio)
Intendiamoci, con quella vite spanata è letteralmente IMPOSSIBILE far partire il motore: entra aria nel circuito, fine dei giochi. Già ho l'immagine di deciBel che domattina viene tirata dal gommone nella vasca per l'alaggio con le orecchie basse...poi un'altra immagine si fa largo nella mente: e se, con le vibrazioni, quella vite si fosse spanata a metà canale di Suez? brrrrr....
Insomma non so mai se 'ste cose sono sfighe o fortune. Sfiga che si è rotta o fortuna che non si è rotta nel canale ma ha deciso di farlo qui? bah...
Corro dal meccanico e, in un misto improbabile di gesti, inglese, italiano e turco, riesco a spiegarmi. Il tipo, in sostanza, mi fa: portami il pezzo, vediam quel che si riesce a fare. Corro a bordo, smonto il pezzo (nella fattispecie la pompa C) e glielo porto.

Loro guardano, confabulano e poi...magia! Trovano in un bidone di pezzi rotti (che non si buttano mai, ma si tengono proprio per occasioni come questa) una pompa come la mia (ma rotta). Il meccanico comincia a ciucciare la pompa (sì, avete letto bene) per capire cosa non va di quella vecchia pompa (cose turche!), molto rapidamente cannibalizza la calotta (che è il pezzo in cui il mio filetto femmina si è spanato) e me la mette sulla mia. In mezz'ora il problema è risolto. Gli do 20 euro, torno a bordo, spurgo e il motore parte subito! WOW! Che bello, come sono contento!

Cerchiamo di capire 'sta cosa: quella vite era l'ultima volta che voleva essere allentata. Se avessi deciso di cambiare il filtro della nafta in Egitto si sarebbe rotta istantaneamente. Se avessi voluto cercare di eliminare il famoso "filo" di nafta, pure. Ma forse anche le vibrazioni potevano sortire lo stesso effetto. Quante ore motore avremmo ancora potuto fare? Chissà. Ma è andata così. Tutto sommato direi abbastanza di culo! Secondo me, anche il motore e la barca sanno quando non è il momento di giocare brutti tiri.

Se si fosse rotta nel canale avrei dovuto scucire 4000US$ di rimorchiatore! Se si fose rotta prima avrei dovuto farmi recapitare una pompa nuova dall'Italia. Con l'Egitto messo com'è chissà quanto tempo avremmo dovuto aspettare fermi ad Hurghada...così è.



Intanto continuo a vedere barche già incontrate, come lo Shiva (con cui avremmo dovuto fare il convoglio l'altr' anno) o il Quo Vadis (che era con noi a Salalah). Vorrà dire che deciBel sarà in compagnia a 'sto giro...
 


deciBello spurgato

domenica 27 febbraio 2011

Domenica di riposo?

stamane all'alba è partito Marco. Il taxi lo aspettava in banchina per portarlo all'aeroporto di Antalya alle 6:00 del mattino. Questo ha fatto sì che oggi sia rimasto a letto fino alle 9:00, cosa che non succedeva da molto tempo.
Poi ho attaccato il circuito della nafta dello Yanmar, visto che c'era il filtro Racor sporchissimo. Era veramente ora di dare una pulita al serbatoio (l'ultima volta l'ho fatto a Tahiti nel 2003, 1500 hrs motore fa) quindi apri le ispezioni, svuota il serbatoio,  asciuga l'interno, pulisci-pulisci come si deve, elimina la morchia, rimetti la nafta, ritappa l'ispezione.

Poi tocca al Racor: smontato integralmente in ogni sua parte, pulito e rimontato. Ora sembra nuovo. Alla fine ho cambiato anche il filtro sul motore.
Tutto ciò mi ha portato via l'intera giornata. Tutta la giornata con le mani nella nafta e nella morchia. La morchia che si infila sotto le unghie e che andrà via solo col tempo, non c'è sapone o pasta lavamani all'altezza. Puzza di diesel in tutta la barca. Bello eh? Domani finirò di occuparmi del motore, devo ancora tirare i dadi dell'ispezione del serbatorio e c'è da fare il cambio di olio e filtro. Poi, col motore, dovrei aver finito, a meno che non decida di tirar via gli iniettori e darli a un pompista di qui, ma questo succederà con la barca a terra.
Dovrebbero tirarmi su martedì mattina, sarà il 1° marzo, lo stesso giorno in cui arrivano i ragazzi del Miaplacidus. Eh sì: il Miaplacidus (ricordate il convoglio nel golfo di Aden?) è qui e martedì arriva Claudio. Ci si riincontra ancora una volta...
Qui a Finike c'è una specie di comunità di pensionati che vive in barca, ogniuno nella sua barchetta. Non sembra si muovano molto, vanno in giro in bici tutto il giorno e oggi, visto che è domenica, facevano un BBQ collettivo, come si usa fare nei marina in giro per il mondo.  Stanno svernando, in attesa che il tempo migliori. Sì perchè qui fa un bel freddo e piove parecchio. In questo momento, per esempio, siamo sotto a un bel temporale e ha piovuto a intermittenza per tutto il giorno. In lontananza si vedono le montagne innevate, se le nuvole lo permettono. Tempo molto cangiante.

Ci sono anche un po' di barche che vengono dalla Nuova Zelanda, dal Canada, dalla Russia e altri paesi lontani. Sono viaggiatori venuti a esplorare le meraviglie del mediterraneo. Così, ieri, passeggiando per le banchine vedo qualche barca già conosciuta in altri posti. É buffo: ci sono quelli che non si muovono mai e quelli in viaggio, riuniti nello stesso marina. Si studiano a vicenda per cercare di capirsi meglio. Si sente che è ancora un posto fuori dalle solite rotte.
Insomma siamo rientrati nel mediterraneo, ma l'atmosfera del viaggio a lungo raggio è ancora presente.

deciBello puzzolente (di nafta)

sabato 26 febbraio 2011

dB @ Finike

ARRIVATI!

eccoci arrivati a Finike, Turchia.

Siamo entrati nel porto alle 3 di notte.
Alla fine abbiamo fatto una decina d'ore a vela e le ultime 17miglia a motore. Un momento di panico quando a 3 miglia dall'ingresso ci si è infilato qualcosa nell'elica e la barca non andava più. Inoltre il motore faceva delle vibrazioni terribili, che sfiga. Ma per fortuna il qualcosa se n'è andato da solo e siamo potuti ripartire.
Pratiche doganali in corso, si tratta su quando tirar fuori la barca.

Fa un bel fresco da 'ste parti. Poi vi raccontiamo

deciBelli atterrati

venerdì 25 febbraio 2011

10 miglia a Finike

pos 36°05'N 30°10'E @22:29UTC
-12.3M a Finike

...dopo essermi sfogato col mare nostrum, poco dopo...siamo riusciti a fare un po' di vela.

Prima un paio d'ore di jennaker con deciBel che filava a oltre 8 nodi, poi randa e genoa per un bolinone largo sul nostro waypoint turco. Tirato giù il jennaker ha riiniziato a piovere forte. parecchio forte.
 
E ora siamo in fase di atterraggio. Ovviamente notturno.
Il vento ci ha mollato di nuovo quindi atterraggio a motore, che non è proprio malissimo per fare un ingresso notturno in un posto che non si conosce. E poi ha anche smesso di piovere, ora c'è una stellata da paura! I temporali si erano formati per due correnti di aria, una calda da sud e una freda da nord. Infatti appena entrati dentro ai temporali la temperatura è scesa sensibilmente e, ora che fa decisamente freschino (mi si congelano le mani!), di temporali non ce n'è più. Olè!
deciBelli atterrandi
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il benvenuto del Mediterraneo

pos 35°N 30°46'E @10:31UTC
-82M a Finike SOG 5kt

eccolo il benvenuto. Il mediterraneo ha deciso di darcelo stamani, prima dell'alba, ma a pensarci bene ha cominciato da appena usciti da Port said.
Oggi ha deciso di darcelo a modo suo, il benvenuto: zero vento, o meglio poco vento ma molto salterino e...temporali.
Che palle! Li odio i temporali.

Ha cominciato con dei bagliori in prua, lontanissimi, con il resto del cielo che era bellissimo. Gran stellata e 'sto quarto scarso di luna che sorge sempre più tardi. Piano, piano, i bagliori si avvicinano e diventano lampi di luce nel cielo, sempre più vicini e sempre di più. Un vero e proprio fronte temporalesco che viene verso di noi (impossibile sfuggirgli) e caccia via le stelle. Poi si cominciano a vedere le scariche in acqua e si sente la bestia ruggire.

Intanto navighiamo a motore, perchè non c'è aria. Ah, piccolo particolare: non è che siamo a motore nel mare liscio come l'olio nella padella. No no. C'è un'onda molto disordinata, mista a corrente che fa sbattere con violenza la randa di quà e di là. Abbiamo esploso la fettuccia del vang almeno 5 volte da ieri pomeriggio, o forse più. La fettuccia del vang funge da fusibile: si rompe quella anziché qualcos altro. Questo sistema lo uso da decenni. Tutto sommato meglio mettersi lì a cucire fettucce che rompere attacchi del boma, bozzelli o altro. Tanto qualcosa si DEVE rompere, beh che sia...ma fatemi decidere a me cosa si rompe, se possibile.
Decidiamo di prendere due mani alla randa, visto che non sai mai cosa trovi dentro a 'ste bestie. Quello che sai è che, di solito, non sono gentili. Poi ci arriva addosso e, invece non è troppo cattivo: La solita pioggia a scroscio in 30 nodi e più d'aria, che però non durano molto. Dura quel che basta per doversi mettere le cerate, agitare ulteriormente il mare, poi ci molla lì come dei cretini. Togliamo le mani alla randa, ridiamo motore, la randa riprende a dare stiocchi tremendi a ogni onda, via le cerate...ed ecco che il pilota elettrico decide di mollarci. Troppa elettricità statica e và in tilt, ma fortunatamente riparte dopo una decina di minuti. Poi eccone un altro, di temporale. Nel frattempo (tra un temporale e l'altro) l'aria gira, salta, sparisce, ritorna dall'altro lato...è subdolo il mediteraneo, quando ti vuole dare noia...
Ecco un altro buon motivo per andare a navigare fuori dal mare nostrum.
Procediamo, sempre a motore, verso finike. Quando apriamo il genoa non riuscimo a tenerlo lì più di 10 minuti. Le pseudo-strambate non si contano. Abbiamo un pane in forno che Marco ha deciso di mettere sù e navighiamo verso finike dentro a un grigio che sembra quasi di stare nel mediterraneo a febbraio!
deciBelli sciacquati
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giovedì 24 febbraio 2011

1° giorno di navigazione

pos 33°18'N 31°32'E @15:11 UTC
-192M a Finike

ecco, sono 24 ore che siamo in mediterraneo.
All'alba di stamani il vento ci ha mollato del tutto e così il bravo Yanmar si è rimesso in moto. Sta diventando un trasferimento a motore, questo. Oggi c'era un bel cielo terso e un bel sole che scaldava via il freddo della notte. Di giorno ci sono oltre 20° sottocoperta, ma la sera la temperatura scende di brutto. Non c'è anima viva in giro, non un uccello, un cetaceo, un pesce, una nave...niente. Il VHF muto. L'unico che fa casino è il nostro motore che ci spinge a regime di crociera a 5 nodi abbondanti verso Finike.
Si, alla fine ho deciso di portare la barca li, come era stato previsto del resto. Finike è a 10M da Kekova, la mitica città sommersa con tombe Licie annesse. Quindi ha senso tirare su deciBel a Finike, muoversi verso nord quest estate e poi parcheggiarla al prossimo giro a Marmaris. Magari andremo a fare un giro a Cipro 'st'estate, chissà...
Oggi giornata iper tranquilla, peccato solo che non ci sia un alito di vento. Beh, un alito c'è, ma non abbastanza da muoversi a vela. Nel pomeriggio dei cirri, poi degli altocumuli, poi alto strati via via hanno coperto il cielo che ora è abbastanza velato. A guardare cielo e barografo, sembra ci sia un debole fronte di passaggio, forse riusciremo anche a prenderci un po' d'acqua stanotte, si vedrà. Quel che è certo è che la nostra bella finestra meteo è andata a ramengo con le nostre attese a Port Tawfik, a Suez.
Giornata dedicata a piccoli lavori di manutenzione straordinaria tipo il vang che si schianta, cosa tipica in queste condizioni in cui la randa sbatte a ogni onda, sostituzione del cavo di massa dell'SSB che da qualche tempo dava qualche problema e oggi è diventato non più tollerabile, puliziasistematica della zona cucina, etc.
Il motore è sotto stretta sorveglianza in quanto lo stiamo usando come non abbiamo mai fatto negli ultimi anni! Qualche piccola perdita accompagna, da sempre, l'uso di questo motore che, diciamolo, ha 19 anni e 4500 ore di vita. Un filo d'olio che trafila da non si sa dove, un filo di SAE90 che trafila dall'invertitore, un filo di nafta che trafila dalla pompa C, ma tutto sommato il nostro Yanmar mi sembra in gran forma! Finalmente è stato anche risolto il nostro problema delle cinghie. Vi ricordate? Facevamo fuori una cinghia dopo l'altra a una velocità sorprendente e tutti, proprio tutti, me ne hanno dette di ogni: allineamento, cuscinetti, silent bloc, bisogna sbarcare il motore! Ogniuno, negli hanni, ha detto la sua ma, come al solito, è stato il mitico Andrea del MaiStracc ad avere la soluzione pronta, mitico PESTA... Soluzione talmente banale che è fino imbarazzante: basta lucidare con la carta vetrata le pulegge, fino a che non brillano. Fine dei giochi. Col motore al minimo ti metti lì, facendo MOLTA attenzione, e infili la carta vetrata nelle gole delle varie pulegge del motore che gira. Quando le vedi lucide come l'acciaio hai finito. Ho provato con un minimo di apprensione (soprattutto ad infilare le dita là in mezzo mentre il motore è in moto) e da Hurghada abbiamo teso la cinghia solo una volta. Nessun segno particolare di usura. Capito? Bisogna dare retta ad Andrea, lo dico sempre, il mitico Pesta...
Davvero, il nostro Yanmar non ha mai fatto così tante ore consecutive da un sacco di tempo, non saprei quanto, forse addirittura dal canale di Panama...o forse...da quando eravamo in mediterraneo nell'ormai lontano 2002! Ecco, si vede (e si sente) che siamo nel mediterraneo: si fa tanto, tanto motore. Sembrerà banale anche questo, ma alla fine uno esce dal mediterraneo anche per questo: si stufa di far andare una barca a vela, a motore. Fuori dal nostro bacino c'è sempre vento. Qui o non ce n'è, o ce n'è troppo, o ce l'hai sul muso. Se sei un minimo sfigato ce ne hai troppo e sul muso.
Per ora procediamo così senza lamentarci, và...
deciBelli smotoranti
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in Mediterraneo!!

..in Mediterraneo!!!
pos 32°09'N 32°03'E @00:46 UTC -265M to Finike

eccoci, ce l'abbiamo fatta: siamo finalmente in Mediterraneo! fiuuuuu.....
deciBel rientra nel bacino di casa dopo 8 anni e mezzo, eravamo usciti da Gibilterra il 27 ottobre 2002!
Raga, scusate il black-out di comunicazoni degli scorsi gg, ma siamo stati un po' presi e a Ismailia non c'era la connessione. Ricapitoliamo brevemente: martedì, finalmente, si presenta il pilota coi documenti e ci infiliamo nel canale, alla seconda boa (tipo dopo 15 minuti dalla partenza) il tipo comincia a chiedere: smoke? Capito? ha cominciato a batterci le sigarette fin dall'inizio! Poi si è rassegnato alla sua sfortuna di essere capitato in barca con noi e si è messo più tranquillo. :-D
Il transito del canale in sé non merita grandi descrizioni: è lungo e noioso, un budello largo 25 metri scavato nel deserto. Il pilota insiste in continuazione per fare il pelo ale boe rosse (quelle a sinistra) mentre il convoglio di navi che sale verso nord, inevitabilmente, ci supera.

Dopo i laghi salati cominciamo ad incontrare le navi dirette a sud e, da quel momento, dovremmo fare il pelo alle boe verdi. Comunque sia l'importante è fare il pelo alle boe, anche se non c'è nessuno nel canale, e quando dico il pelo intendo proprio quello: passare a qualche metro dalle boe. Intendiamoci: 10 metri sono troppissimi!
Dopo un'incresciosa scenetta da parte del pilota per il baksheesh, la mancia, al tramonto arriviamo a Ismailia e attracchiamo in quello che doveva essere l'handsome Art Deco bulding. Ovviamente non era né handsome, nè Art Deco...ma il tipo che ha scritto il portolano cosa avrà bevuto prima di descrivere 'sto Yacht Club? mah....cerchiamo di fare una bazza per recuperare una cassa di birrette con un tipo dello yacht club, ma alla fine lasciamo perdere per evitare possibili/probabili problemi. Concentriamoci sull'obbiettivo: vogliamo tornare a casa, e presto!

A Ismailia è arrivata, contemporaneamente a noi, la strana barca americana. Siccome l'avevo già vista a Raiatea nel 2006 e mi ero già incrociato col tipo, nel giro di un attimo siamo invitati a bordo da loro per cena, cucineremo noi una pasta (per il bene di tutti!).

Tramite radio cocotier (il passa parola dei crocieristi, il parla-parla in radio dei cruiser) veniamo a sapere della triste fine che l'equipaggio americano del Quest ha fatto poche ore prima. Rimaniamo davvero senza parole. È la prima volta che della gente in crociera, cruisers, viene uccisa così dai pirati. Ora che il tabù è stato infranto l'Indiano non sarà mai più come prima, la pianificazione delle rotte per il giro del mondo non sarà mai più la stessa. Il pensiero non può che correre a noialtri l'anno scorso e, soprattutto, ai tanti amici che sono proprio in questo momento lì. C'è il carlo del Gilgamesh fermo alle Maldive e un'altra barca italiana lì diretta, c'è chi sta tornando indietro... Hanno tutti saputo del Quest e stanno seriamente valutando di mollare le barche alle Maldive...inoltre in Indiano sta succedendo esattamente quello che avevamo previsto l'anno scorso: ormai gli attacchi nella ITC (ricordate il corridoio nel golfo di Aden?) sono ridottissimi, in compenso TUTTO l'Indiano è letteralmente infestato dalla pirateria. Il Quest è stato attaccato (e preso) a poche miglia da Salalah, la nave italiana a 600 miglia dall'India, un'altra barca a vela non so più dove...provate a guardarvi le cartine dell'IMB di quest' anno, c'è da farsi venire i brividi!

Stamane si è presentato il secondo pilota e abbiamo transitato la seconda parte del canale, sempre facendo il pelo alle boe.

A un certo punto ci siamo dovuti fermare. Non solo noi e gli americani, ma TUTTO il convoglio, tutte le navi del convoglio!! Tutte le navi sono state fermate e ormeggiate a lato canale in quanto due unità militari erano dirette in mediterraneo (aridaglie).

Fortunatamente abbiamo aspettato solo 45 minuti, il tempo di farci un caffè insieme al Convergence, la barca americana della cena, che tra le altre cose, abbiamo scoperto essere del signor West Marine. Per chi non lo sapesse, West Marine è il più gran venditore di articoli nautici di tutti gli Stati Uniti, una vera e propria istituzione. Vendita on-line in tutto il mondo! (ricevo il catalogo anch'io ogni anno).
Verso sera arriviamo a Port Said, il porto sul lato mediterraneo del canale, veniamo abbordati da una navetta pilota che ci fa una bella ispezione a bordo (così come ci era stato detto, per altro, da Magdy l'agente), poi sbarchiamo il nostro pilota (molto più professionale di quello di ieri) e, quasi increduli, puntiamo il naso verso fuori...via il copriranda, armiamo C1P8 (il nostro fedele pilota a vento, lo ricordate?) e ci infiliamo nel delirio di navi.

Ovviamente il vento è sul muso e il mare molto disordinato. Caipirinha al tramonto per festeggiare l'impresa e la notte arriva poco dopo essere usciti dal porto. Cominciamo un bordo di bolina stretta facendo lo slalom tra le navi all'ancora, quelle in movimento e qualche piattaforma. Alcune le passiamo a 20 metri ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine, dopo tutte quelle che ci son passate vicine fino a qualche ora fa. Ci sarà da stare in campana fino alle 10 di sera, poi ci facciamo una pasta in pentola a pressione (che qui è tutto sbandato e sbatte tutto) e via....
deciBel è rientrata in mediterraneo, ora è notte fonda e si è alzata questa mezza luna a nascondere quella che era una stellata mervigliosa. Il vento è calato, l'onda si è ingentilita, C1P8 ai comandi, Marco che ronfa nel suo sacco a pelo, io che scrivo al computer...
deciBelli mediterranei
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lunedì 21 febbraio 2011

volete ridere?

Allora...sentite questa: noi siam qui fermi, un po' scazzati, che aspettiamo di avere notizie un po' più precise di un "'nch'allah tomorrow" e che occupiamo il tempo come possiamo. Io son lì in banchina che cerco di fare in modo di avere la corrente a bordo, son lì arrampicato sotto a un gazebo per attaccare un improbabile cavo volante (alla faccia degli impianti a norma) quando a un certo punto si presenta a poppa un ufficiale della marina egiziana, in uniforme, che becca il ghezzi polleggiato in pozzetto che leggiucchia un libro e gli fa: "cosa fate qui? dovevate partire ieri"....
Vi lascio immaginare la faccia che ha fatto marco quando il tipo gli ha detto così!
"questa è decibel? voi siete i due italiani sulla barca francese?"...non sapevamo bene cosa dire, se ridere o incazzarci (ma con un ufficiale della marina, di 'sti tempi, non fa) e alla fine telefono all'agente e gli passo direttamente l'ufficiale. I due parlano un po', l'agente arriva qui di corsa 5 minuti dopo e mi dice che passeremo il canale domani alle 8:30 e che non ci saranno altre navi da guerra. L'ufficiale estremamente cordiale.
strano posto...

Alla fine le due navi da guerra le abbiamo viste uscire dal canale. Non erano americane, ma una danese e una olandese. Probabilmente dirette a Aden e dintorni. Le due navi iraniane pare che passeranno domattina prestissimo ("ma  scusa, ci hanno appena detto che domani non passa nessuna nave da guerra", mah...) e che non sono passate stamani. Tante notizie differenti e un po' contrastanti, diciamo.
strane notizie...

Kalkal ormai lo abbiamo adottato e lui ha adottato noi. Oggi ci ha addirittura portato un vassoio di dolci (pare che l'agente gli abbia detto di curarci con riguardo) e noi, quotidianamente, gli offriamo il caffè del dopo pranzo. è ormai diventato un piccolo rito. Gli abbiamo scritto una nota sul suo book e lui, tutto contento, oggi ha fatto in modo di darci la corrente.
almeno questo non è strano!

In tutto 'sto cinema, meno male che c'è una connessione ad internet che riusciamo a scroccare dallo yacht club. La nostra preziosa antenna ci permette di connetterci da dentro la barca, senza dare nell'occhio e, soprattutto, in tutta comodità.
Così su AlJazeera seguiamo l'evoluzione della situazione generale di quest'area, seguiamo gli avvenimenti italiani, chiaccheriamo su skype con gli amici, facciamo mail, cerchiamo i voli per tornare a casa dalla turchia, trattiamo i prezzi per il marina in turchia...

deciBelli connessi (e in std-by)

fermi anche oggi

eh sì...anche oggi non si passa.
Le nostre (imprecise) informazioni sono le seguenti:
le due navi iraniane sono passate (da S a N) stamattina alle 6, allora le due navi americane che erano in mediterraneo, invece di stare lì, hanno deciso di entrare nel canale per fare un meeting a metà strada. Intanto le navi egiziane pattugliano e monitorano la situa!
Morale: tutte le unità sotto le 50 tons (tra cui noi, ovviamente) hanno il transito interdetto.

Ci sono cargo di tutti i tipi che vanno su e giù, navi militari di (quasi) ogni nazionalità che vanno su e giù, e noi siamo fermi qui, in std-by...mentre loro giocano alla battaglia navale.
É uno strano mondo, questo in cui viviamo...
Noi non possiamo uscire dallo yacht club, non possiamo muovere la barca e siam qui, fermi, praticamente prigionieri (shhhht! anche questo non si può dire).
Così vanno le cose da queste parti

deciBelli in std-by

domenica 20 febbraio 2011

Suez Canal - qualche info

Suez Canal

du' note informative, così per sfizio, su 'sto famiggerato canale.

- Beh, intanto, lo schiribizzo di unire il Mar Rosso col Mediterraneo è venuto per primo a Ramses II nel XII sec AC, ma pare non ci sia riuscito, bisognerà aspettare fino al 1869 per vedere passare la prima nave! Lascio ai curiosi di scoprire chi, come e quando è riuscito a realizzare quest'opera appunto...faraonica (mi sembra un aggettivo azzeccato). 
- É lungo quasi 90 miglia e, a parte alcuni punti, ha una corsia sola! senso unico alternato (che babbioni!).  Questo fa si che difficilmente si riesca a superare le 60 navi al giorno. Se proprio si sbattono un casino (il che non è tipico di queste parti) possono salire a 100. Fine. Finché non faranno i lavori per la seconda corsia, così stanno le cose. Anche perché il sistema per il transito è assolutamente delirante. (I curiosi andranno a vedere sul sito del canale l'animazione del "traffic scheme")
- Delirante è anche il sistema di misurazione per determinare la stazza di chi passa. Il tipo che viene a misurare passa un cordino sotto la prua della barca (il cordino, ovviamente, è nostro), sostanzialmente "vorrebbe" misurare la catena all'altezza dell'attacco di chiglia, il che potrebbe anche avere un certo senso. poi misura la lunghezza della tuga e il volume della sala macchine. Moltiplica un po' sti dati tra di loro, ci sono dei coefficienti, li somma, li sottrae (a mano, su un foglio fornito da noi) e poi se ne esce con un numero. Quello sarà la nostra stazza ufficiale (che ovviamente noi non sappiamo) in base alla quale calcoleranno la tariffa. A noi va bene, siamo abbastanza piccoli per pagare il giusto. Ah, dimenticavo...la tolleranza sulle misure è di 5 cm! decisamente spannometrico...
- Chi non fa almeno 8 nodi DEVE passare il canale in due giorni, con sosta a Ismailia, nel mezzo. Nel mezzo c'è uno Yacht Club (quanti yacht club per un canale, eh?). Comunque tutti a Ismailia fanno il cambio del pilota, navi comprese. Allo yacht club si può scendere anche se si è fatta l'uscita, solo non si può uscire in città. Pare che lo yacht club di Ismailia sia un edificio Art Deco molto bello (vi sapremo dire).

altre curiosità folkloristiche:
- Il canale è soprannominato Marlboro Canal, perchè tutti chiedono (minimo) una stecca di siga di mancia.
- Si racconta di piloti che si addormentano al timone o che vanno in secca con le barche (non si sa se è vero, ma non mi stupirebbe)
- C'è gente che ha voluto farsi i documenti senza passare per un agente. Alcuni ci hanno messo anche 10 gg! ma i minimo è 4. solo per avere i documenti, poi il quando si fa il transito è un'altra storia.
- Costa di più farlo da N a S che da S a N. và poi a capire il perchè...


...e invece no!

...e invece no, non passiamo. SHIT!
Nonostante ci abbiano detto ieri che passavamo, niente. solo che lo
scopriamo solo intorno all'una. che pizza!
Ci svegliamo tutti contenti di cominciare a traversare 'sto canale,
facciamo colazione, passa il tipo che ci rende i documenti di bordo,
passa il tipo da pagare (330€ per noi, "tutto compreso"), l'agente ci
dice "pilot is on the way"...ma le cose, nonostante tutto, vanno per
le lunghe, un po' troppo per non destare qualche sospetto.
Poi scopriamo che dopo le 14 gli yacht (ebbene sì, siamo considerati
uno yacht anche noi) privati non passano più, poi scopriamo che manca
l'ultima autorizzazione a procedere...poi scopriamo che siccome "ora è
tutto in mano ai militari" e che loro non sono abituati a gestire il
traffico e le pratiche del canale, è tutto un po' più lento e a
singhiozzo...poi scopriamo che però questo non si può dire (ma noi lo
facciamo lo stesso e quindi pregiudichiamo così il ns ambito transito
di domani). L'agente Magdy,

messo sotto pressione, quasi si
inginocchia per chiederci scusa ma..."insomma...non dipende da me", e
noi capiamo che lui è effettivamente preso tra due fuochi: noi e le
"autorità" del canale (chi ha orecchie da intendere, intenda). Poi, da
casa, scopriamo che ci sono due navi da guerra iraniane che dovrebbero
passare Suez oggi...AH! ECCO il pobblèma, ci diciamo, c'era un pochino
di odore di bruciato...
La vera storia, dunque, è questa: ci sono 'ste due navi da guerra che
gli iraniani hanno deciso di mandare nel mediterraneo per non si sa
bene quale motivo (anche questa è un'altra storia). Siccome il canale,
ora, è in mano ai militari, c'è parecchia "apprensione", sembrerebbe
che troppi militari, di nazione diverse, troppo vicini tra di loro,
abbiano quest' effetto (sarà il noto principio dell'autocombustione?).
Tra l'altro, ieri, abbiamo visto coi nostri occhi un'unità militare
americana uscire dal canale, dite che andava incontro agli iraniani?
nooooooo..... Pare addirittura che ce ne siano almeno altre due (di
navi americane) all'uscita del canale, nel mediterrraneo, che, pensate
che carini, stanno aspettando i loro amichetti iraniani per dargli il
benvenuto. Alla luce di tutto ciò, noi siamo senz altro il problema
più piccolo da risolvere, quindi, intanto, aspettiamo. In giro si
mormora (sshhhh!) che le due navi dovrebbero passare domattina verso
le 6. Se così fosse, 'nch'allah, potremmo passare domani. Così vanno
le cose da queste parti.
Noi, ovviamente, abbiamo già "fatto l'uscita" (passaporti timbrati,
clearance fatta) quindi non possiamo neanche più uscire dallo yacht
club! figata, no? e con un altro po' di fortuna, ci perdiamo anche la
finestra meteo giusta per fare il mediterraneo. Inutile dirvi quanto
siamo contenti di tutto ciò...
Ma il morale a bordo rimane alto, si ride e si scherza...abbiamo
deciso allora di regalarci una cenetta speciale (quella che avremmo
voluto regalarci allo yacht club di Ismailia, dove potremmo stare
anche coi documenti dell'uscita) e mandiamo Kalkal a farci la spesa.
Kalkal è un ragazzo che lavora qui allo yacht club, è l'uomo
tuttofare, quello che aiuta tutte le barche che passano di qui. Hai
bisogno di nafta, spesa, un pezzo di ricambio o una info...chiedi a
kalkal: è lui l'uomo solvi-pobblèmi. Ieri gli abbiamo offerto un caffè
a bordo e oggi ho capito che questa è già diventata un abitudine:
infatti si è presentato a riscuotere il suo caffè anche oggi portando
con se il suo book. Sì, da 'ste parti, se sei un tipo affidabile ti
fai il book, fai un buon servizio alla gente e gli chiedi di scriverti
una specie di résumé, così poi lo mostri ai nuovi e gli fai vedere che
sei un tipo giusto. Più il book è grosso, meglio è...C'è da dire che
effettivamente è un tipo molto carino, cortese ed onesto e questo non
è poco! Stasera ci toccherà anche a noi scrivergli due righe...

...così vanno le cose, da queste parti.

deciBelli bloccati (allo yacht Club)

sabato 19 febbraio 2011

arrivati a Port Tewfik (Suez)

...alla fine tutto è andato come doveva. Tanto motore, tante navi (ma
non tantissime), una luna grande così che ci ha accompagnato per tutta
la notte (e che ci avrebbe illuminato qualche struttura abbandonata,
nel caso), poi un po' di vento da dietro verso mattina.

Al sorgere del sole voliamo a oltre 7 nodi di motore e genoa, infilandoci tra la
shipping lane, le navi alla fonda, i rimorchiatori all'aspetto, le
mede del canale che si vede sempre meglio....e alle 9 siamo fermi con
le cime sul puntile dello yacht club, il "prestigioso" Suez Canal
Yacht Club.
É incredibile quanta poca gente ci sia. Stamattina eravamo l'unica barca a vela, dopo un'oretta ne è arrivata un'altra, il ferro da stiro blu (bello eh?) pare sia arrivato nella notte.  E io che me la menavo che avremmo dovuto gonfiare il gommino per una notte sola di sosta...ma va là...non c'è un cane in giro: banchina libera! (siamo proprio dei busoni!). L'agente (avvisato per sms durante il tragitto) era lì che ci aspettava in banchina, pronto a prendere i documenti e a mandarci lo stazzatore (il cui metodo di misurazione della barca ha dell'incredibile, ma anche questa è un'altra storia). Abbastanza rapidamente e molto facilmente recuperiamo la nafta (ci servirà anche per le prox 100 miglia di canale), coccoliamo un po' il nostro motore che si è comportato benissimo (e che avrà altri due gg di duro lavoro) e poi ci buttiamo a fare un giro in città.
"Belga, che posto", direbbe un caro amico. Eppure si respira un'atmosfera tranquilla e pacifica, nonostante la presenza di carri armati e blindati a ogni incrocio; i militari (e anche i passanti) salutano, sorridono, fanno segni ci urlano "what's your name" dall'altra parte della strada...tanti sorrisi, tanta voglia di fare un semplice saluto. A dispetto di quanto si potrebbe (forse) pensare la situazione è estremamente tranquilla, anche in un posto "sensibile" come Suez.
Solo verso le 8 di sera scopriamo che passeremo il canale domattina: evviva!
Si diceva del traffico navale...beh, anche quello del canale non ci sembra molto intenso...si, ogni tanto passa un gruppetto di 3 o 4 navi, ma finisce lì...non so ne passeranno una 40ina al giorno si e no. Se penso al traffico di Panama....
ma vabbè, domani tocca a noi. il pilota verrà a bordo dopo le 9 e, tra le 10 e le 11, dovremmo iniziare il ns canale, 'nch'allah, come dicono qui!

deicBelli incanalati

venerdì 18 febbraio 2011

golfo di Suez

pos 28°50'N 32°57'E @ 20:30 UTC
(mancano 68 miglia all'ingresso di Suez, dovremmo arrivare lì domattina intorno alle 8:00 locali)
eccoci in navigazione in pieno glofo di Suez. Alla fine siamo partiti stamane alle 6:30 locali, mentre sorgeva il sole. Una palla di fuoco grossa così che usciva da dietro il Sinai, in un cielo terso come sa esserlo solo qui all'alba (poi la visibilità cala paurosamente). Il vento, come previsto, è diminuito molto anche se ancora un pelino fastidioso al mattino, soprattutto se associato a una fastidiosa onda da nord di dimensioni asolutamente sproporzionate al vento. Le previsioni erano giuste e la scelta di partire stamattina azzeccata: i vento sta comportandosi esattamente come previsto. Quindi tutto motore, anche in questo momento che siamo nella cippa e il mare è un olio...e vi posso garantire che risalire così il golfo di Suez, a motore, è un lusso. Di solito devi lottare contro mare e vento; e siccome devi per forza fare bordi puoi navigare solo di giorno. Morale: ci vuole quasi una settimna per arrivare a Suez da Hurghada. Ma si sa: noi siamo busoni e quindi la facciamo a motore!
Girto l'angolo di Bluff point cominciano a vedersi le prime piattaforme petrolifere e qui ce n'è davvero tante.

Intanto alcune segnano il confine della shipping lane, quindi ci passi vicino per forza, poi in altri punti ci sono gli "oilfield", dei veri e propri ammassi di piattaforme che, a vederli sulla carta fanno paura, dal vivo li confondi per un insediamento industriale a terra.

Lo spazio di manovra è abbastanza esiguo: devi stratene nella tua corsia, attento alle navi che ti superano da poppa e attento a non uscire dalla corsia. Di navi c'è n'è, ma non poi così tante. Il traffico sembra abbastanza contenuto, ma la cosa che può fare impressione è che 'ste navi, quando ti superano, passano davvero vicine, qualche centinaio di metri al massimo.

Petroliere, gasiere, carichi generici, portacontainer, porta automobili. Le vedi in lontananza a poppa, cerchi di capire se passano di quà o di là (a dx o sz, nella fattispecie) e, appurato che non ti vengono, addosso ritorni a fare quel che stavi facendo. Ovvero, come sempre, le tante piccole cose e i tanti piccoli gesti che compongono una gornata di navigazione. Punto sulla carta, un'entrata sul libro di bordo, appuntamento radio, controllo del motore, pranzetto, punto nave...
Oggi all'appuntamento radio abbiamo parlato con Grande Laguna (un radioamatore che "controlla" un po' tutti gli italiani in giro per il mondo), ma abbiamo sentito anche il Carlo del Gilgamesh (fermo alle Maldive), Enzo del Tatanai dall'Indiano, Luigi e Silvana dalle San Blas, un paio di altri che non conosciamo ancora. Grandi festeggiamenti in frequenza per il ritorno di deciBel!
Tutto questo motore ci sta permettendo di fare una serie di lavoretti di cui non abbiamo avuto il tempo di occuparci prima e inoltre ci garantisce la nostra giusta e meritata razione quotidiana di birrette ghiacciate. Il morale a bordo è ottimo e mentre Marco studia la rotta per la prossima estate (che coincide con la partenza per un grande viaggio) io cerco di capire dove siamo diretti. Ci fermeremo a Finike o a Marmaris? mah...
deciBelli smotorati
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giovedì 17 febbraio 2011

Partiti!!

..e fermati a Bluff point, la tanto amata bluff point.

Bluff point segna in maniera inequivocabile l'ingresso nel golfo di Suez, ovvero le ultime 150 miglia di budello (di mare) col Sinai a est e il continente africano a ovest, al di là del sinai c'è il golfo di Aqaba (verso Giordania e Israele) con Eilat in fondo in fondo, tanto per intenderci. Lo stretto di Gubal, con bluff point come limite ovest, è in assoluto il punto più stretto di tutto il passaggio, solo 6,5 miglia. Le navi mercantili di mezzo mondo che fanno Suez passano di qui, infatti c'è un bel traffico. C'è così tanto traffico che anche qui ci sono le "shipping lanes", delle vere e proprie corsie che le navi devono rispettare, con gli incroci, le precedenze etc. Ovviamente sono segnate solo sulle carte, ma vabbè, questa è un'altra storia.
Stamattina alle 9:00 ora locale abbiamo mollato gli ormeggi del marina decisi a puntare verso Nord e iniziare così ufficialmente questo trasferimento. Abbiamo iniziato subito a bolinare con un NW gentile, infatti aveva un buon angolo e non ha mai superato il forza 4. Siamo saliti su molto bene e, intorno alle 15:00, eravamo davanti a bluff point...facciamo due conti, vediamo che cimancano 150 miglia, ci pensiamo su un attimo e decidiamo di fermarci qui per la notte per una serie di valutazioni. C'è ancora un po' di vento sul muso (e sappiamo che è in calo con probabile rotazione a S nelle prossime ore), c'è ancora onda formata di prua (che ci rallenta molto), le 150 miglia ci farebbero arrivare quasi sicuramente di sera. Insomma meglio partire domattina all'alba con meno onda, magari del vento da dietro e arrivare intorno a mezzogiorno di sabato all'imbocco di Suez, no?
Ecco, una banale scusa per farsi un bel bagno, rimetere i cavi sul reef per l'ormeggio, prepararci una bella cenetta al calar del sole e riposarci come si deve per domani!
Anche perchè passato lo stretto di Gubal avremmo a che fare con navi e piattaforme petrolifere. Vabbè, stica, direte voi. Eggià, peccato solo che non tutte le piattaforme siano segnate sulle carte e, soprattutto, peccato che ce ne siano un'infinità di abbandonate! Insomma meglio stare dentro la shipping lane e gestirsi il traffico navale che uscire dalle corsie e andare alla cieca. Finchè è giorno ok, ma di notte diventa una vera e propria roulette russa!
stay tuned ;-)
deciBelli tonneggiati
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mercoledì 16 febbraio 2011

seconda giornatina ad Hurghada

...anche oggi un bel lavorare, anche se il vero mazzo ce lo siamo
fatti ieri.
si comincia col motore che, grazie al cielo, si accende. e questa è
già, di per se, un'ottima notizia!
É sempre così dopo tanto tempo che lasci la barca lì da sola (deciBel
è qui da sola da 6 mesi): a un certo punto bisogna accendere il
motore e...il dubbio è sempre lì. si accenderà o no? Così tra un misto
di scaramanzia e apprensione si passa un po' di tempo a coccolarlo
(olii, cinghie, grasso, guarda di quà, apri di là, una pulitina di
li...) poi il maggico momento...giri la chiave (si fa per dire, la
chiave non l'abbiamo mai avuta), acceleri e lui gira, gira...gira (ma
non parte), ma sai che se molli in quel momento non si accenderà più.
insisti ancora qualche secondo e poi, lentamente, riprende vita.
Un'enorme fumata nera a poppa e lo sguardo incredulo dei vicini di
barca, ancora una volta ci segnala che ce l'abbiamo fatta: si è
acceso! d'ora in poi, accendendolo tutti i giorni, sembrerà tutto
normale, ma la prima accensione dopo mesi di inutilizzo è sempre un
momento particolare.
A questo punto la giornata è cominciata bene ufficialmente e, a cuor
leggero, ci possiamo occupare del resto: spesa, documenti, e
regolamento dei conti col marina. tutte operazioni che non dovrebbero
portar via più di qualche manciata di minuti l'una, ma siamo in egitto
(remember?)...quindi la spesa ok, ma i documenti...per pagare il
marina saremo rimasti in ufficio un'ora e poi c'è sempre da aver a che
fare con quel furbacchione di Hamdy che ci cura i documenti di uscita,
i permessi, le crew list e diavolerie burocratiche varie (tra cui
avvisare e prenotare il passaggio di Suez).
Insomma, volevamo uscire dal porto stasera, ma si fa un po' troppo
tardi e così si decide di uscire all'indomani, meglio fare con calma.
É sempre così: si parte SEMPRE il giorno dopo, 'nch'allah...
stasera siamo anche riusciti a dare uno sguardo alla meteo e
sembrerebbe che il vento non voglia essere troppo cattivo con noi.
anzi, addirittura sembrerebbe che ci voglia aiutare spingendoci verso
nord. Poca aria (max 15/20kt) ma tendenzialmente almeno al traverso.
cross fingers!

deciBelli in partenza

martedì 15 febbraio 2011

prima giornatina ad Hurghada

Beh, intanto parliamo di ieri sera: siamo arrivati col buio in una
Hurghada semi deserta.
Aeroporto vuoto (pratiche doganali velocissime!), parcheggio
dell'aeroporto deserto, strada per arrivare al marina (in taxi,
ovviamente) deserta, la gente con un sorriso da un orecchio all'altro
(chissà mai perche?), ed eccoci a bordo. Non tardiamo a intuire che la
barca è ben impolverata ma quanto lo scopriamo solo all'indomani, cioè
oggi. Ci sitemiamo alla bell'e meglio a bordo, doccia, cena, nanna
(dopotutto eravamo in piedi dalle 4:30 del mattino).
Stamattina ci rendiamo davvero conto di quanta sabbia si sia infilata
ovunque (dentro e fuori) e così cominciamo, come al solito, con una
bella sciacquata generale (anche in testa d'albero).
Si prosegue con armo di drizze, manovre correnti varie e vele. Prima di pranzo abbiamo su randa, genoa e gran parte delle manovre. Il pomeriggio viene dedicato alla pulizia della carena: mi tocca stare in acqua più di due ore per averla vinta su tutto quello che si è attaccato alla carena di deciBel. L'elica poi...incredibile, non si vedeva neanche! ora gira, persino....

Domani quel furbacchione di Hamdy (l'agente che ci cura le pratiche burocratiche) si farà vivo per darci i documenti in regola e permetterci di uscire dal marina. Nel frattempo ci occueremo del motore, della spesa e di un sacco di altre cose e cosette fondamentali.
Sr continua così, rischia che domani sera/giovedi mattina ci mettiamo in moto.
Devo confessare che avevo ormai totalmente dimenticato quanto sia rapido armare una barca, se non ci sono i monelli in giro e si lavora in due...

deciBelli preparandi

domenica 13 febbraio 2011

in partenza!

ultimo punto della situa pre-partenza:

- si parte: domattina all'alba comincerà il cinema degli aeroporti e degli aerei, ancora una volta. dovremmo arrivare a Hurghada alle 18:30, sarà un viaggio lungo.
- Ho tenuto sotto controllo la meteo e sembrerebbe che il vento abbia deciso di non metterci il bastone tra le ruote.
da lunedì sera dovrebbe mollare del tutto, martedì un po' da S, sbuffare ancora un po' da N mercole e parte di giove, ritornare da S a partire da giove sera...sembrerebbe che siamo fortunati sotto 'sto profilo.
- La situazione politica egiziana è molto più tranquilizzante delle scorse settimane, rischia addirittura che li troviamo festaioli.
- A bordo saremo in due: Marco ed io. Alla fine gli altri possibili membri d'equipaggio, chi per un motivo chi per l'altro, hanno dato tutti forfait. 2 è un buon numero a bordo di dB.

Diciamo che la situazione sembra favorevole. Ci toccherà armare deciBel un po' rapidamente per non perdere una simile occasione e "pestarci dentro", ancora una volta...
;-)
stay tuned!

chi vuole (o ha bisogno), finchè siamo in egitto, può trovarci al cell: +20 19670 3213

mercoledì 9 febbraio 2011

biglietti in tasca!

Ecco. Ieri abbiamo fatto i biglietti per Hurghada, si parte lunedì 14 (via Londra).
Ovviamente mi sto guardando la meteo da un po' e...attenzione, attenzione...sembrerebbe, dico sembrerebbe che non vorrei esaltarmi troppo, che da lunedì 14 @ 20:00 UTC il vento giri a Sud.

No, dico, vi rendete conto? se è così bisogna partire in max 2/3 gg di tempo, tirare su il palloncino, e puntare dritti su Suez...
è presto per esaltarsi, ma forse abbiamo un conto in sospeso con l'anno scorso...un discorso da chiudere.
Non sarebbe buffo essere tra i pochi ad aver fatto tutto il mar rosso alle andature portanti, da sud a nord, per tutte le sue 1200 miglia?
cross fingers!

il deciBello speranzoso

lunedì 7 febbraio 2011

il giorno s'avvicina

...quello della partenza, intendo. L'ennesima partenza da casa per raggiungere l'amata barca (affetuosamente soprannominata la pentola d'alluminio) e spostarla da qualche altra parte. Eh si, è anche così questo viaggio: ogni tanto ci tocca, nostro malgrado, spostare deciBel da un posto all'altro. Nella fattispecie ci tocca andar via dall'Egitto. Non tanto per gli avvenimenti in corso quanto per il fatto che, banalmente, ci scade il permesso di stare lì. Entro il 15 marzo dobbiamo essere fuori dal paese e non possiamo rinnovarlo (il permesso), dato che sarà passato un anno dal nostro ingresso.
Questo ultimo periodo abbiamo seguito con molta attenzione l'evoluzione della situazione egiziana, ma non ci siamo mai preoccupati più di tanto per deciBel che se ne stava tranquilla tranquilla lì al marina di Hurghada. I vari contatti sul posto ci hanno rassicurato molto sulla piega che stava prendendo la cosa. Non che sia finita, per carità, ma diciamo che si vola su Hurghada un po' più tranquilli ora!
Quel che è certo è che troveremo la barca bella impolverata e con la carena piuttosto zozza, l'ultima antivegetativa l'abbiamo fatta in Thailandia oltre un anno fa! Quindi ci sarà da pulire, pulire, pulire.
Poi armare, poi fare kambusa e via. Senza stare tanto a cincischiare dato che, se ci diamo una mossa, potremmo ancora trovare condizioni meteo non troppo avverse.
160 miglia a Suez, quasi 90 di canale e altre 300/350 per raggiunger Finike (Turchia),  Kos o Creta.
Si lo so, sono detsinazioni piuttosto diferenti, ma la verità è che in febbraio in mediterraneo non è che vai proprio dove ti pare...vai un po' dove vento e mare ti lasciano passare. Quindi quando saremo usciti dal canale di Suez tireremo il nostro bordo migliore sul posto più facile da raggiungere, visto che non avremo voglia di starcene in giro per troppo tempo. Questa volta c'è da portare la barca in cantiere, tirarla su e ritornare a casa...

ultimi gg a milano...

venerdì 4 febbraio 2011

...

"Those who make peaceful revolution impossible will make violent revolution inevitable"
JFK