venerdì 30 novembre 2012

a casa (9° giorno?)

...ecco.
Sveglia alle 4:00, partiti sotto il diluvio universale che ha imperversato sulla barca tutta la notte. Just in time...
Un'ora e mezza di taxi con i due irlandesi e un francese per l'aeroporto di Dalaman e poi macchina del tempo, ognuno nella sua nuova dimensione spazio-temporale.
Whooooossshhh
Casa
Come se niente fosse stato

piccolo inciso: mi ricorda troppo il principio di una nota serie di barzallette: lo sai che ci fanno 2 irlandesi, un francese e un italiano dentro un taxi turco? (il finale è compilabile a piacere)

deciBello milanese

giovedì 29 novembre 2012

8° e ultimo giorno

Eh sì, ci siamo, domani si parte. I lavori a bordo sono finiti. Cioè…a dire le cose come stanno col cavolo che sono finiti, ne avrei per un'altra settimana minimo, ma diciamo che quelli indispensabili, quelli per cui sono venuto qui, sono finiti.
quello che indico è il muro dietro al quale stanno i cavalli. credo che i colpi che sento siano le loro zoccolate proprio sul muro. Se notate ci sono quelle specie di "triangolini" che devono essere delle prese d'aria, una sopra ad ogni box
e questo è SilverBlue, il catamarano di cui vi parlavo qualche gg fa. Eravamo insieme in polinesia con i figli appena nati. Alizée aveva 6 mesi, il loro figlio pure. Ora il proprietario è cambiato, ma fa sempre un certo effetto vedere una barca che si è conosciuta tanto tempo prima e tanto lontano da qui....
Domattina alle 5 un taxi mi aspetterà sotto la barca per portarmi all'aeroporto di Dalaman. Anzi per portarci, perchè parto con una coppia di irlandesi che deve prendere lo stesso mio volo, così dividiamo la spesa e ci rompiamo meno i maroni durante il viaggio (1h e mezza di taxi). Intanto qui si è messo un tempo da lupi: freddo e pioggia intermittente. Just in time! Stanotte quando si è alzato il vento la barca ha cominciato a tremare sull'invaso…impressionante …la poppa fa delle escursioni di quasi 10cm…brrrr….

Dai, anche stavolta è andata. Domattina si chiude la barca e la si rivedrà a luglio, varo prenotato per il 23. Ma ti pare che uno debba prenotare la data del varo al momento dell'alo con così tanto anticipo? Solo qui può succedere.
Ah, ho trovato 'sta foto di gruppo di tutto il personale che lavora qui.
Provate a contarli...
Provate anche a fare un calcolo spannometrico di quanto spendono di stipendi al mese. Impressionante. In Italia una roba così non si è mai vista e, visto come vanno le cose, temo non si vedrà mai. Eh sì che se si dessero da fare basterebbe la nautica italiana per alzare il PIL di qualche punto. Siamo proprio dei coglioni, sorry...
...questa invece è la "library", il posto in cui c'è la migliore connessione internet (con tanto di cavetti LAN sparsi in giro) di tutto il marina, dove ci sono anche i biliardi. È appena sopra il pub. Meditate, italiani, meditate chè non c'è bisogno di inventarsi nulla, basterebbe copiare dagli altri quello che già funziona benissimo ,-)

deciBello disarmato

mercoledì 28 novembre 2012

7° giorno

Oggi altra giornatina intensa, ma stiamo quagliando e si vedono i progressi.
La linea di galleggiamento è finita, vediamo quanto durerà 'sta volta; fuori è praticamente tutto a posto, peccato solo che è stato impossibile fare tutti i ritocchi che volevo in coperta, complice un po' di pioggia che difficilmente va d'accordo con le vernici; il motore è fatto a metà, devo finire domani, mi sono limitato a sciacquarlo abbondantemente con acqua dolce, ho fatto il cambio degli olii (olio motore e olio SDrive), domani farò il cambio del refrigerante, lo pulirò per bene e poi gli farò le coccole che deve durare almeno tutto l'anno prossimo e i motori sono permalosi. Tra l'altro il momento del suo sbarco si avvicina,  ho anche notato che ormai perde pure un filo d'olio dall'accoppiamento motore/SD…sob :-(
La nuova sonda del LOG è installata e funzionante. È stato un po' un cinema perchè ho dovuto cambiare l'intera presa a mare e poi far passare il cavo in giro per la barca…comunque è su e funziona (segna addirittura la temperatura dell'acqua).
motore acceso, barca a terra. Fa strano ma si fa, basta fare girare l'acqua dolce...
Alle prese col cambio dell'olio
Ho capito perchè i due vecchietti olandesi di cui vi ho accennato qualche gg fa stentavano a parlarmi: parlano un inglese poverissimo. E io che me la menavo per la musica e il casino. L'ho scoperto perchè oggi il tipo mi ha chiesto in prestito il trapano e c'ho messo un po' a capire quel che voleva. Comunque simpatici (per quel che si capisce) e sorridenti.
Gorilla Lilla, il mio fedele compagno d'avventure. È con noi dalla Nuova Zelanda!
AH! Ho uno scoop: è da ormai qualche gg che mentre dormo, durante la notte ovviamente a musica spenta, sentivo dei rumori un po' strani, come dei tonfi…non so delle zoccolate per terra, come se a intervalli irregolari cadesse qualcosa per terra di pesante abbastanza vicino alla barca. E mi chiedevo che diavolo fosse. A dire il vero l'altro giorno ho sentito anche una zaffata di uno strano odore…tipo stalla…e continuavo a non capire e a non collegare i fatti, poi oggi la magia: un nitrito. Oh, non ci credere ma a 15 mt dalla barca, forse meno, ci sono dei cavalli! Giuro.
In realtà i cavalli sono fuori dal cantiere ma in linea d'aria sono comunque vicinissimi. Praticamente ci hanno parcheggiato all'angolo SW del cantiere, vicinissimo al muro di cinta, e appena fuori dal muro ci sono dei box (si chiamano così?) confinanti col muro stesso, con dentro dei cavalli. Insomma non si vedono, ma si sentono. Roba da non crederci, cose turche, per l'appunto...

Sottocoperta la situazione peggiora
E poi sta volta voglio raccontarvi delle 2 tecniche fondamentali da sopravvivenza in cantiere. Dai, vado subito al sodo, raga.
Una, la più comunemente usata, è la piscia in bottiglia. Sì, avete capito bene. Vi ricordate…barca a terra...impossibilità di usare il cesso?
Beh, uno quando si sveglia al mattino non ha voglia di uscire subito fuori al freddo, fare 200mt a piedi per fare una semplice pipì. Così diventa fondamentale la piscia in bottiglia. Specialmente se fa freddo o se piove, magari di notte…Quindi ogni tre gg, con nonchalance, vado a buttare la mia bella bottiglia come se niente fosse. Non crediate che sia l'unico a fare così, eh? Guardate che è una pratica piuttosto diffusa. Se mi chiedono cosa tengo nella bottiglia dico che è nafta con noncuranza.
La seconda tecnica fondamentale è la logica evoluzione della prima, ovvero la cacca in busta. Sì, proprio così. Ma questa, a differenza della prima, si usa solo nei momenti di effettiva necessità, quando non hai altra scelta. Ci sono quelle volte che sai di avere veramente poco tempo a disposizione, sai che non riuscirai a fare i famosi 200 mt (che alle volte sono anche di più) che ti separano dai bagni. Ora vi racconto…allora si prende una busta, prima  f o n d a m e n t a l e  si controlla che sia a tenuta stagna soffiandoci dentro come fosse un palloncino. Poi si dispone per benino all'interno di un secchio. Si fa quel che si deve "comodamente" seduti sul secchio, ci si pulisce e tutto qunto....quando si ha finito si chiude per bene il sacchetto che in un secondo tempo andrà buttato. Non inorridite, è normale amministrazione. Una volta il mio amico Luca (che non conosceva la tecnica numero due) mi ha raccontato che alle Canarie (mi sembra) gli è venuto un attacco di mal di pancia terribile, aveva preso freddo…non ricordo. Ha rapidamente calcolato che non sarebbe MAI riuscito a scendere la scaletta, traversare il piazzale del cantiere, eludere i cani da guardia ed arrivare in tempo in bagno. In preda al panico e ai crampi la prima cosa che gli è venuta in mente è stata la pentola a pressione! Eh già, ha preso la pentola, si è liberato, l'ha chiusa (con tanto di valvola di sicurezza) e l'indomani, con comodo, si è occupato della pulizia. Vedi? Può sempre tornare utile anche la tecnica numero due. Anzi diciamo che la tecnica numero uno è per comodità/pigrizia, la numero due invece è proprio una tecnica di sopravvivenza. A mali estremi, del resto…

e con questa, direi che per oggi è tutto.
...ma guarda un po' cos'ho trovato...
una mitica Retsina (per i nostalgici dell'estate greca)
deciBello sopravissuto

martedì 27 novembre 2012

6° gg

Oggi, raga, vera e intensa giornata di cantiere!
Flex, trapano, guanti, mascherina, occhiali, primer bicomponenti, stucco epossidico, sikaflex a go-go, e chi più ne ha più ne metta…
Son di quelle giornate che non finiscono mai, ma che inspiegabilmente volano. Strano eh? Eppure è così che va il cantiere.
Oggi, in parallelo, mi sono occupato dei famosi finestrini laterali della capottina, del primer sulla linea di galleggiamento, dello stucco (sempre sulla linea del galleggiamento), del nuovo passascafo per la sonda del LOG, più una serie di cosucce di minore entità che comunque portano via un bel po' di tempo.
I finestrini della capottina sono finalmente su, bellissimi. Cioè, son sempre gli stessi, intendiamoci, ma 'stavolta dovrebbero stare su almeno una decina d'anni senza scollarsi, 'nch'allah…
La linea di galleggiamento, invece, è diventata una tassa ricorrente che ci tiriamo appresso dal 2003, da quella famigerata notte alle Tuamotu in cui alla fine siamo finiti in spiaggia facendo di quei bozzi sullo scafo, sulla linea di galleggiamento appunto, che non avete idea. In certi punti lo scafo rientra dentro di 4 dita abbondanti! Tutti i professori, e i cantieri sono pieni di professori, continuano a consigliare di ribattere i bozzi da dentro con un martello. I più raffinati suggeriscono di scaldare per bene il metallo, prima. Tutti questi professori dimenticano che l'alluminio lo puoi piegare una volta sola, se ribatti un bozzo snervi il metallo e poi sì che diventa debole e magari fa pure acqua. Motivo per cui ogni tanto ci tocca riempire 'sti dannati bozzi con lo stucco. Poi tra escursioni termiche, lo stare in secca e lo stare a mollo, l'acqua trova una sua via finché un giorno crack, salta via un tocco di stucco (grande come un foglio A4 per intenderci), come 'st'estate per l'appunto. E noi ogni volta a rigrattare lo scafo fino al metallo, cominciare col cinema dei primer e degli stucchi bicomponenti, fino alla volta dopo…A voler fare un bel lavoro ci sarebbe da sostituire un pezzo di lamiera di scafo, solo che è un lavoro gigantesco, saranno 4 metri di lunghezza per 1 di altezza! Bisogna smontare letteralmete la barca, dentro, e far fare il lavoro a un cantiere che abbia le calandre a 3 rulli e gente che sappia lavorare l'alluminio come si deve. In un cantiere serio ci metterebbero 3 gg pieni, ma dietro ci sarebbero altre due settimane di lavoro a smontare e rimontare, senza contare la sabbiatura, il cinema, lo sporco ovunque…e senza contare la spesa… :-(
ecco come si presentava il pezzo mancante, appena tirata sù la barca. Bella pulita, eh?

così dopo il gratta-gratta (e dopo il passaggio del water-blast)



...e così come si presenta dopo 2 mani di primer e una di stucco. Prego notare i finestrini della capottina. Grazie.

Per ora, e per un bel po' mi sa,  ci teniamo la barca così com'è con le sue belle cicatrici, tanto per ricordarci anche come ce le siamo procurate. Tahanea 2003, intorno al mese di novembre se non ricordo male. Poco dopo abbiamo scoperto ufficialmente di essere in cinti di Alizée…
Il problema è che 'sti prodotti bicomponenti sono piuttosto capricciosi: vogliono una certa temperatura, vogliono essere ricoperti non prima di un tot, ma non dopo troppo tempo. Il tutto è in funzione della temperatura ambiente che qui oscilla dagli oltre 25° diurni ai 10° scarsi notturni. E io lì con le sveglie puntate per seguire scrupolosamente i cicli sperando che 'stavolta tenga più a lungo della volta prima…
Cambiamo argomento: anche 'stavolta deciBel si è meritata la sua nomea di barca rumorosa, del resto con un nome così. Insomma abbiamo la musica che pompa ad alto volume (tanti deciBel per l'appunto) per tutto il giorno con io che canticchio e all'occorrenza impreco anche, ogni tanto (sempre rumorosamente). Due barche più in là c'è una coppia di vecchietti olandesi che stanno sistemando la loro barca di acciaio, rigorosamente in silenzio. Manco si sentono. Ohi, non ci crederete, ma a un certo punto mi son detto "non è che 'sto facendo troppo casino?" e così sono andato da loro a chiedere se gli davo noia con la mia musica (e il mio imprecare)…ma quelli sono olandesi, figurati, mi han risposto che era meglio della radio e che gli faceva piacere. Meno male…
L'altro argomento, sopravvivenza in cantiere, quello che già ieri vi avevo anticipato…beh forse è meglio rimandarlo a un altra volta. E poi, sarà così interessante? naaa…niente di ché. Giuro.
Stasera ho anche scoperto che fine ha fatto la banda di Marmaris: semplice, sono tutti a Rodi. Mi ha chiamato Benjamin via Skype, dice che sono tutti lì, fanno yoga 3 volte alla settimana e quest'inverno hanno deciso di muoversi un po' in giro anziché poltrire nel marina di Marmaris. Così va il mondo.

deciBello rumoroso

lunedì 26 novembre 2012

5°gg, lo spartiacque…

al 70t ci siamo abituati, ma il 330t è grandino eh? Pensa che la sua vasca fa 45mt di lunghezza!

Il giorno che la barca viene tirata in terra per me è il "giorno spartiacque". Intanto perchè è una giornata un po' diversa dalle altre, con tutte 'ste operazioni di tira su, pulisci col water-blast, metti sull'invaso, sposta, parcheggia e poi, più semplicemente, perchè una volta che la barca è a terra si è ufficialmente in cantiere, prima era solo una fase preparatoria. E cantiere vuol dire tante cose. Tanto per cominciare, la cosa più evidente, è che la barca non è più nel suo elemento naturale. Ovvio, direte voi, invece è una sensazione strana. Intanto non si muove più come prima, ma non si può neanche dire che sia ferma. E già, continua a muoversi (he he, questa non ve l'aspettavate, eh?), è un continuo di piccole vibrazioni che sarebbero fin preoccupanti se non ci fossi abituato. A ogni passo senti la barca che ti si muove sotto i piedi, non vi dico con un po' di vento, e sembra che debba cadere dall'invaso da un momento all'altro. Per fortuna questo non succede quasi mai. Dico quasi perchè purtroppo nella storia è già successo. L'ultima che mi viene in mente è quando il Kiribati è caduto giù dall'invaso in Nuova Zelanda, povera barca, meno male che Marco non era a bordo, ma questa è un'altra storia e si racconterà un'altra volta…
Si diceva cantiere…ah già ovviamente non puoi più usare il bagno (che in barca si chiama rigorosamente cesso) e questa a volte può essere una scocciatura, anche perchè i bagni non sono mai troppo vicini. Così si usano le tecniche di sopravvivenza da cantiere, ma magari ve le racconto domani… I lavandini invece si continuano ad usare finchè non si vernicia la barca. Fa un po' schifo ma bisogna pur sopravvivere (comunque per lo schifo ne riparliamo domani con le tecniche di sopravvivenza da cantiere) Poi, quando sei in cantiere, non si capisce come mai, ma improvvisamente sottocoperta c'è il doppio del casino di prima. Meno male che dormo nella nostra stanzetta matrimoniale dotata di materasso nuovo di pacca ;-D
Quindi, si diceva, da oggi facciamo ufficialmente cantiere.
guarda un po' quante barche a terra che ci sono...da non crederci!
...ed ecco il nostro parcheggio per quest'anno

'sti turchi son fiki, si diceva, ma non si può dire che siano puntuali…dev'essere contrario alla loro natura. Anche oggi che non avevano nessuno sbattimento particolare (solo 2 barche da tirar su, con 2 travel-lift per altro) non sono riusciti a mettere in moto il travel prima delle 11 passate. Morale, tra il tira su, il pulisci-pulisci col water-blast, lo spostamento sull'invaso e cazzi vari abbiamo finito all'una passata. N'altro po' chiudeva la mensa (col pappagallo in gabbia, oggi, e senza carne, per la cronaca). I paragoni con i cantieri  italiani sono forse noiosi ma necessari. Ahò, 'sti turchi per tirar su le barche hanno un sub in vasca! Fantascienza per noi poveri italiani sfigati…per non parlare della rete wi-fi gratis in tutto il marina (che è grande, giuro, grande grande), per non dire dei 3 bancomat, il supermercato, il ristorante, il pub, la piscina, la palestra…che ve lo dico a fà…il parrucchiere, i meccanici, la lavanderia…pura fantascienza, lasciamo perdere.

E visto che siamo in cantiere abbiamo cominciato subito col flex, il trapano, martelli, mascherine, occhialini e ovviamente ho ricevuto le consuete visite da parte di chi si propone per riverniciare la barca (chissà perchè ogni anno mi vogliono convincere a riverniciare la barca? È così brutta?), il tutto fino a che c'è stata luce poi sono stato selvaggiamente attaccato dalle zanzare. Non me l'aspettavo. È vero che di giorno ci sono più di 25° ma la sera la temperatura scende di brutto, forse siamo intorno ai 10°, ne abbiamo 16°/18° sottocoperta di notte, non pensavo proprio alle zanzare. Così sono scappato in doccia e strada facendo che ti vedo? Silver Blue, un catamarano che era con noi in polinesia nel 2005. Solo che i proprietari sono cambiati, così ho solo scambiato due chiacchere coi nuovi tipi, prima di tornare a bordo a coprirmi visto che quando cala il sole, cala anche la temperatura. Parecchio.

deciBello cantierino

domenica 25 novembre 2012

Domingo, ovvero il 4°giorno

e meno male che la domenica bisognerebbe riposarsi…
La giornata di oggi è stata dedicata a levare i finestrini laterali della capottina, pulire accuratamente le superfici e dare il primer là dove si era arrivati all'alluminio puro. Detto così sembra una roba da 10 minuti, invece mi ha preso tutta la giornata. Togliere i finestrini non è stato un cazzo semplice, meno male che erano parzialmente scollati. Meno male…insomma…se fossero rimasti incollati lì e basta sarebbe stato meglio, vi assicuro! Tolti i finestrini (sono anche riuscito a non farmi male, cosa per niente scontata) c'è stata l'operazione di pulizia e preparazione delle superfici. Robetta da un par d'ore a finestrino. Morale ho finito alle 3 del pomeriggio. Poi ho cominciato col cinema dei primer…una giornata dedicata alla capottina, diciamo.



Domattina alle 10 ci tirano sù, il bello di quando non c'è nessuno è che uno si organizza come vuole e prenota all'ora che preferisce. Comunque confermo: non c'è proprio nessuno, neanche quelli che di solito vivono qui (quelli che conosco io, intendo). Persino il buon Benjamin col suo el Cid non c'è, addirittura non c'è neanche la sua barca, chissà dov'è andato…pensavo di beccare almeno lui o Pietro (il marinaio dell'ex Nastro Azzurro, barca che staziona da queste parti tutto l'anno) invece nx, zero totale. C'è solo qualche d'uno, perlopiù pensionati inglesi o tedeschi che hanno deciso di svernare qui, comunque poca poca gente. Il cantiere è abbastanza fermo e mi fa un certo effetto rispetto all'anno scorso (un mese prima) in cui c'era un casino pazzesco, gente che andava e veniva, mensa piena, file, attese…mi sa che fra un mese qui è il deserto dei tartari!

Ieri sera tornando dalla doccia ho avuto una bella sorpresa: ho trovato in pozzetto il nuovo materasso (con annessi cuscini e trinca riparata). Pazzesco: ho dormito solo una notte in dinette nel sacco a pelo. 'sti turchi sono proprio bravi: io gli avevo dato una setttimana di tempo (abituato ai tempi italici o comunque del mediterraneo occidentale) e 'sti qua in un giorno mi hanno fatto tutto. E bene, cazzo. Molto bene. E pure economici! Poi mi chiedono perchè ci ostiniamo a tenere la barca qui…
Beh, son proprio contento di aver dormito splendidamente su questo nuovo e comodissimo materasso, anche perchè sottocoperta, con tutte le cose che ci sono da fare, sembra sia esplosa una bomba e la dinette non è proprio il posto più accogliente che ci sia.

Pensavo…forse è un bene che non ci sia nessuno in giro così quaglio il da farsi senza perdere inutilmente tempo. Siamo nei tempi, we run on schedule…

deciBello stanco

sabato 24 novembre 2012

3° giorno

…e col terzo giorno le robe cominciano a definirsi.
Ormai lo sciacqua-sciacqua esterno è finito, abbiamo prenotato per tirar su dB lunedì alle 10:00, abbiamo il materasso nuovo della cabina di poppa (lusso sfrenato!), abbiamo la trinca riparata (lì sulla bugna del terzo garroccio dove si era aperta), abbiamo le coperture dei due cuscini (quello di ingresso e il triangolo di prua), abbiamo il nuovo trasduttore del LOG (da installare a barca su), abbiamo tutto il ciclo di vernici per fare i necessari quanto noiosissimi ritocchi in coperta e sul galleggiamento, abbiamo il nuovo stick in opera, gli introvabili primer per i finestrini della capottina arriveranno lunedì pomeriggio e…oggi abbiamo anche acceso il motore (è partito anche 'stavolta con la sua immancabile fumata nera).
Che dire? I lavori procedono bene, mi sto facendo un discreto bucho di culo, ma è bello vedere le cose migliorare quotidianamente.


PIccola storia: allora, io ogni giorno a pranzo vado a mangiare alla mensa del cantiere che con 7 lire turche (3€) ti riempie la panza in maniera più che dignitosa.

È vero, c'è troppo spesso carne, ma qui  mangiano così…comunque…in mensa, dietro al tipo che sta' alla cassa, c'è un bellissimo pappagallo bianco che abita nella sua gabbia e che ogni tanto manda i suoi urletti in onda. Non so di chi sia e neanche che pappagallo sia, non me ne intendo, ma è molto bello. Oggi, per la prima volta da quando siamo qui a Marmaris, il pappagallo era in giro per i tavoli e i ragazzi del cantiere ci giocavano assieme. C'erano due tipi che hanno messo il pappagallo in questione sulla spalla di uno che mangiava e che cercavano di fargli pinzare il collo…tutti ridevano, ma purtroppo io non capivo una beneamata fava. Tutto qui.

Non è molto, mi rendo conto, ma ho trovato fantastico il fatto che il pappagallo potesse girare indisturbato per i tavoli della mensa. Inevitabile pensare se dalle nostre parti una roba del genere possa mai accadere tra ASL, 626 e cazzi vari…
Insomma 'sti turchi sò pure simpatici, peccato solo che parlano un idioma impossibile.

deciBello pappagallino

venerdì 23 novembre 2012

2° giorno



ecco, qui si comincia a prendere un certo ritmo, ritmo scandito dai soliti piccoli eventi ricorrenti della giornata: colazione a bordo, giro dallo ship-chandler a ordinare quel che serve, giro in ufficio (prenotazione alo, check dogana, ricarica acqua e corrente), giro al super a recuperare lo stretto indispensabile per vivere, lavoro a bordo, pranzo in mensa, lavoro a bordo, doccia, birretta e internet, cena (a bordo o al lussuosissimo ristorante del marina), nanna.
Complice un tempo molto clemente (sole e 25°) che peraltro dovrebbe tenere fino a venerdì, il lavoro dello sciacqua-sciacqua esterno è quasi finito, stavolta ci va veramente di culo! Vele e manovre correnti sono stipate a prua, ormai mancano solo alcuni dettagli poi potrò cominciare coi fondamentali ritocchi di vernice e l'incollaggio dei finestrini laterali della capottina. Ho ordinato tutto quel che mi serve per smanettare durante il week-end a fare le vernici in coperta e la preparazione dei vetri della capottina. Lunedì si tira sù, poi ci sarà da occuparsi dell'opera viva e dei motori. Nel frattempo stiamo facendo rifare il ns materasso nuovo (+ riparazione trinca, copertura cuscino d'ingresso, copertura cuscino triangolare della cabina di prua).
Insomma da fare ce n'è questa volta, motivo per cui me ne starò qui fino a venerdì.

In giro per il marina, a parte i vari operai e lavoratori, non c'è praticamente nessuno. Il ristorante è pressoché vuoto, in mensa ci sono solo i dipendenti del marina. Non ho ancora incontrato nessuno di noto e temo che sarà così fino a venerdì…

ecco, diciamo che mi 'sto preparando per il week-end lavorarivo e ho preso il ritmo

deciBello ritmato

giovedì 22 novembre 2012

disarmo invernale

Ecco, ho finalmente trovato una scusa per scrivere di nuovo sul blog: il disarmo invernale di deciBel.

Praticamente abbiamo abbandonato la barca qui a Marmaris il 2 settembre scorso. Cioè, abbiamo pulito tutto per benino e chiuso, intendiamoci, ma era rimasto in sospeso il disarmo, appunto…
Sì, perchè una barca non è che la chiudi, la molli in un marina e te ne dimentichi per 11 mesi. Purtroppo non funziona così. Non è come una casa, anche se ci assomiglia. Forse la cosa a cui assomiglia di più è un camper, ma siccome non sono molto pratico di camper meglio lasciar perdere coi paragoni…del resto una barca è una barca. Punto.

Qui, quando disarmi, devi togliere tutto (vele, manovre correnti e quant'altro) e metterle bene in ordine dopo aver abbondantemente sciacquato e fatto asciugare, bisogna occuparsi dei motori facendogli l'invernaggio, tirare la barca a terra e, visto che siamo già sul pezzo, mettere mano a tutte quelle piccole cose rimaste in sospeso. E le cose rimaste in sospeso sono sempre molte più di quanto si ricorda.

Devo ammetterlo, stavolta c'avevo zero voglia di venire qui a Marmaris a ciucciarmi il disarmo, ma tant'è: fa parte del gioco. Un po' come la storia del pedalare e della bici, dice niente?

Bene, sono arrivato qui ieri a mezzanotte. C'è una quantità di barche sul piazzale impressionante, Leyla (la tipa del marina) dice che sono ca 1100 barche a terra (e altre 800 in mare), una roba che da noi te la sogni proprio…( a proposito ca 2000 barche per una media, diciamo, di 4000 euro/anno fanno una bella cifra, eh?)

Salire a bordo, entrare dentro, sentire l'inconfondibile odore (di barca e di muffa), attaccare le batterie per la corrente…e mi sento immediatamente in colpa per non aver avuto voglia di venire qui a occuparmi della nostra amatissima pentola d'alluminio, e mi sento immediatamente a casa! È importante occuparsi della barca, anche perchè una barca si occupa di te (nei momenti di bisogno) nella stessa misura in cui tu ti sei occupato di lei nel tempo…a ognuno la sua scelta.
Eccomi di nuovo a bordo!

deciBello in disarmo

lunedì 24 settembre 2012

2012?

Per il 2012 non è stato scritto niente su questo Blog. Un caso? nooooo....
Le cose cambiano e, francamente, raccontare delle nostre vacanze facendo picio-pacio nelle rade della Grecia o della Turchia mi sembrava una cosa poco interessante, dopo le lunghe navigazioni perigliose degli anni passati.
Certo, abbiamo fatto delle belle vacanze col gruppo Poles-Siepi (con annesso il team Galeazzi), proseguite poi con l'incontro del carletto ad Astipalea, e con altri amici muniti di bambini a Nisiros.

Vacanze belle, ma niente di cui valga la pena davvero scrivere qualcosa sul presente blog

Ora sono molto combattuto: da una parte so che questo blog, finchè non si comincerà a macinare miglia di nuovo, rimarrà pressochè inattivo e potrei tranquillamente chiuderlo; dall'altra sono affezionato e mi farebbe piacere scrivere di tanto in tanto, ma ho poca carne da mettere sul fuoco. Che fare? comunque questo è il blog di deciBel, e tale dovrebbe rimanere secondo me, quindi credo che in un futuro piuttosto vicino potrebbe succedere questo:
- il presente blog rimarrà poco usato. E questo già stà succedendo...
- verrà aperto un altro blog in cui scriverò di argomenti tecnici, riflessioni e cavoli vari. Ma penso che ci vorrà ancora un po' di tempo...

mo' ce penzo, poi vi faccio sapere

deciBello milanese