mercoledì 28 novembre 2012

7° giorno

Oggi altra giornatina intensa, ma stiamo quagliando e si vedono i progressi.
La linea di galleggiamento è finita, vediamo quanto durerà 'sta volta; fuori è praticamente tutto a posto, peccato solo che è stato impossibile fare tutti i ritocchi che volevo in coperta, complice un po' di pioggia che difficilmente va d'accordo con le vernici; il motore è fatto a metà, devo finire domani, mi sono limitato a sciacquarlo abbondantemente con acqua dolce, ho fatto il cambio degli olii (olio motore e olio SDrive), domani farò il cambio del refrigerante, lo pulirò per bene e poi gli farò le coccole che deve durare almeno tutto l'anno prossimo e i motori sono permalosi. Tra l'altro il momento del suo sbarco si avvicina,  ho anche notato che ormai perde pure un filo d'olio dall'accoppiamento motore/SD…sob :-(
La nuova sonda del LOG è installata e funzionante. È stato un po' un cinema perchè ho dovuto cambiare l'intera presa a mare e poi far passare il cavo in giro per la barca…comunque è su e funziona (segna addirittura la temperatura dell'acqua).
motore acceso, barca a terra. Fa strano ma si fa, basta fare girare l'acqua dolce...
Alle prese col cambio dell'olio
Ho capito perchè i due vecchietti olandesi di cui vi ho accennato qualche gg fa stentavano a parlarmi: parlano un inglese poverissimo. E io che me la menavo per la musica e il casino. L'ho scoperto perchè oggi il tipo mi ha chiesto in prestito il trapano e c'ho messo un po' a capire quel che voleva. Comunque simpatici (per quel che si capisce) e sorridenti.
Gorilla Lilla, il mio fedele compagno d'avventure. È con noi dalla Nuova Zelanda!
AH! Ho uno scoop: è da ormai qualche gg che mentre dormo, durante la notte ovviamente a musica spenta, sentivo dei rumori un po' strani, come dei tonfi…non so delle zoccolate per terra, come se a intervalli irregolari cadesse qualcosa per terra di pesante abbastanza vicino alla barca. E mi chiedevo che diavolo fosse. A dire il vero l'altro giorno ho sentito anche una zaffata di uno strano odore…tipo stalla…e continuavo a non capire e a non collegare i fatti, poi oggi la magia: un nitrito. Oh, non ci credere ma a 15 mt dalla barca, forse meno, ci sono dei cavalli! Giuro.
In realtà i cavalli sono fuori dal cantiere ma in linea d'aria sono comunque vicinissimi. Praticamente ci hanno parcheggiato all'angolo SW del cantiere, vicinissimo al muro di cinta, e appena fuori dal muro ci sono dei box (si chiamano così?) confinanti col muro stesso, con dentro dei cavalli. Insomma non si vedono, ma si sentono. Roba da non crederci, cose turche, per l'appunto...

Sottocoperta la situazione peggiora
E poi sta volta voglio raccontarvi delle 2 tecniche fondamentali da sopravvivenza in cantiere. Dai, vado subito al sodo, raga.
Una, la più comunemente usata, è la piscia in bottiglia. Sì, avete capito bene. Vi ricordate…barca a terra...impossibilità di usare il cesso?
Beh, uno quando si sveglia al mattino non ha voglia di uscire subito fuori al freddo, fare 200mt a piedi per fare una semplice pipì. Così diventa fondamentale la piscia in bottiglia. Specialmente se fa freddo o se piove, magari di notte…Quindi ogni tre gg, con nonchalance, vado a buttare la mia bella bottiglia come se niente fosse. Non crediate che sia l'unico a fare così, eh? Guardate che è una pratica piuttosto diffusa. Se mi chiedono cosa tengo nella bottiglia dico che è nafta con noncuranza.
La seconda tecnica fondamentale è la logica evoluzione della prima, ovvero la cacca in busta. Sì, proprio così. Ma questa, a differenza della prima, si usa solo nei momenti di effettiva necessità, quando non hai altra scelta. Ci sono quelle volte che sai di avere veramente poco tempo a disposizione, sai che non riuscirai a fare i famosi 200 mt (che alle volte sono anche di più) che ti separano dai bagni. Ora vi racconto…allora si prende una busta, prima  f o n d a m e n t a l e  si controlla che sia a tenuta stagna soffiandoci dentro come fosse un palloncino. Poi si dispone per benino all'interno di un secchio. Si fa quel che si deve "comodamente" seduti sul secchio, ci si pulisce e tutto qunto....quando si ha finito si chiude per bene il sacchetto che in un secondo tempo andrà buttato. Non inorridite, è normale amministrazione. Una volta il mio amico Luca (che non conosceva la tecnica numero due) mi ha raccontato che alle Canarie (mi sembra) gli è venuto un attacco di mal di pancia terribile, aveva preso freddo…non ricordo. Ha rapidamente calcolato che non sarebbe MAI riuscito a scendere la scaletta, traversare il piazzale del cantiere, eludere i cani da guardia ed arrivare in tempo in bagno. In preda al panico e ai crampi la prima cosa che gli è venuta in mente è stata la pentola a pressione! Eh già, ha preso la pentola, si è liberato, l'ha chiusa (con tanto di valvola di sicurezza) e l'indomani, con comodo, si è occupato della pulizia. Vedi? Può sempre tornare utile anche la tecnica numero due. Anzi diciamo che la tecnica numero uno è per comodità/pigrizia, la numero due invece è proprio una tecnica di sopravvivenza. A mali estremi, del resto…

e con questa, direi che per oggi è tutto.
...ma guarda un po' cos'ho trovato...
una mitica Retsina (per i nostalgici dell'estate greca)
deciBello sopravissuto

2 commenti:

  1. ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh la rezzzzzzinaaaaaaaaaa

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    1. cacca e pipì. molto interessante. e le caccole del naso? sei un mito amormio. torna che ci manchi valà

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