giovedì 24 febbraio 2011

in Mediterraneo!!

..in Mediterraneo!!!
pos 32°09'N 32°03'E @00:46 UTC -265M to Finike

eccoci, ce l'abbiamo fatta: siamo finalmente in Mediterraneo! fiuuuuu.....
deciBel rientra nel bacino di casa dopo 8 anni e mezzo, eravamo usciti da Gibilterra il 27 ottobre 2002!
Raga, scusate il black-out di comunicazoni degli scorsi gg, ma siamo stati un po' presi e a Ismailia non c'era la connessione. Ricapitoliamo brevemente: martedì, finalmente, si presenta il pilota coi documenti e ci infiliamo nel canale, alla seconda boa (tipo dopo 15 minuti dalla partenza) il tipo comincia a chiedere: smoke? Capito? ha cominciato a batterci le sigarette fin dall'inizio! Poi si è rassegnato alla sua sfortuna di essere capitato in barca con noi e si è messo più tranquillo. :-D
Il transito del canale in sé non merita grandi descrizioni: è lungo e noioso, un budello largo 25 metri scavato nel deserto. Il pilota insiste in continuazione per fare il pelo ale boe rosse (quelle a sinistra) mentre il convoglio di navi che sale verso nord, inevitabilmente, ci supera.

Dopo i laghi salati cominciamo ad incontrare le navi dirette a sud e, da quel momento, dovremmo fare il pelo alle boe verdi. Comunque sia l'importante è fare il pelo alle boe, anche se non c'è nessuno nel canale, e quando dico il pelo intendo proprio quello: passare a qualche metro dalle boe. Intendiamoci: 10 metri sono troppissimi!
Dopo un'incresciosa scenetta da parte del pilota per il baksheesh, la mancia, al tramonto arriviamo a Ismailia e attracchiamo in quello che doveva essere l'handsome Art Deco bulding. Ovviamente non era né handsome, nè Art Deco...ma il tipo che ha scritto il portolano cosa avrà bevuto prima di descrivere 'sto Yacht Club? mah....cerchiamo di fare una bazza per recuperare una cassa di birrette con un tipo dello yacht club, ma alla fine lasciamo perdere per evitare possibili/probabili problemi. Concentriamoci sull'obbiettivo: vogliamo tornare a casa, e presto!

A Ismailia è arrivata, contemporaneamente a noi, la strana barca americana. Siccome l'avevo già vista a Raiatea nel 2006 e mi ero già incrociato col tipo, nel giro di un attimo siamo invitati a bordo da loro per cena, cucineremo noi una pasta (per il bene di tutti!).

Tramite radio cocotier (il passa parola dei crocieristi, il parla-parla in radio dei cruiser) veniamo a sapere della triste fine che l'equipaggio americano del Quest ha fatto poche ore prima. Rimaniamo davvero senza parole. È la prima volta che della gente in crociera, cruisers, viene uccisa così dai pirati. Ora che il tabù è stato infranto l'Indiano non sarà mai più come prima, la pianificazione delle rotte per il giro del mondo non sarà mai più la stessa. Il pensiero non può che correre a noialtri l'anno scorso e, soprattutto, ai tanti amici che sono proprio in questo momento lì. C'è il carlo del Gilgamesh fermo alle Maldive e un'altra barca italiana lì diretta, c'è chi sta tornando indietro... Hanno tutti saputo del Quest e stanno seriamente valutando di mollare le barche alle Maldive...inoltre in Indiano sta succedendo esattamente quello che avevamo previsto l'anno scorso: ormai gli attacchi nella ITC (ricordate il corridoio nel golfo di Aden?) sono ridottissimi, in compenso TUTTO l'Indiano è letteralmente infestato dalla pirateria. Il Quest è stato attaccato (e preso) a poche miglia da Salalah, la nave italiana a 600 miglia dall'India, un'altra barca a vela non so più dove...provate a guardarvi le cartine dell'IMB di quest' anno, c'è da farsi venire i brividi!

Stamane si è presentato il secondo pilota e abbiamo transitato la seconda parte del canale, sempre facendo il pelo alle boe.

A un certo punto ci siamo dovuti fermare. Non solo noi e gli americani, ma TUTTO il convoglio, tutte le navi del convoglio!! Tutte le navi sono state fermate e ormeggiate a lato canale in quanto due unità militari erano dirette in mediterraneo (aridaglie).

Fortunatamente abbiamo aspettato solo 45 minuti, il tempo di farci un caffè insieme al Convergence, la barca americana della cena, che tra le altre cose, abbiamo scoperto essere del signor West Marine. Per chi non lo sapesse, West Marine è il più gran venditore di articoli nautici di tutti gli Stati Uniti, una vera e propria istituzione. Vendita on-line in tutto il mondo! (ricevo il catalogo anch'io ogni anno).
Verso sera arriviamo a Port Said, il porto sul lato mediterraneo del canale, veniamo abbordati da una navetta pilota che ci fa una bella ispezione a bordo (così come ci era stato detto, per altro, da Magdy l'agente), poi sbarchiamo il nostro pilota (molto più professionale di quello di ieri) e, quasi increduli, puntiamo il naso verso fuori...via il copriranda, armiamo C1P8 (il nostro fedele pilota a vento, lo ricordate?) e ci infiliamo nel delirio di navi.

Ovviamente il vento è sul muso e il mare molto disordinato. Caipirinha al tramonto per festeggiare l'impresa e la notte arriva poco dopo essere usciti dal porto. Cominciamo un bordo di bolina stretta facendo lo slalom tra le navi all'ancora, quelle in movimento e qualche piattaforma. Alcune le passiamo a 20 metri ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine, dopo tutte quelle che ci son passate vicine fino a qualche ora fa. Ci sarà da stare in campana fino alle 10 di sera, poi ci facciamo una pasta in pentola a pressione (che qui è tutto sbandato e sbatte tutto) e via....
deciBel è rientrata in mediterraneo, ora è notte fonda e si è alzata questa mezza luna a nascondere quella che era una stellata mervigliosa. Il vento è calato, l'onda si è ingentilita, C1P8 ai comandi, Marco che ronfa nel suo sacco a pelo, io che scrivo al computer...
deciBelli mediterranei
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3 commenti:

  1. uau, me lo sono proprio goduto

    grazie

    b:k

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  2. Come essere lì con voi. Grazie. Un abbraccio. l.

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  3. Ben arrivati in Mediterraneo! Bè, é proprio il caso di dire: fin qui tutto bene!!! Buon vento. Facciamo il tifo per voi.
    Un abbraccione

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