lunedì 1 marzo 2010

pronti (a partire domani)

...sì, come sempre accade per queste grandi partenze, partiremo il giorno dopo.
è successo lo stesso a phuket e a uligamu, succede lo stesso qui.
ieri sera, nella riunione con le altre tre barche con cui faremo il passaggio di Aden (Miaplacidus, Calimera, Akoya), ci siamo messi d'accordo su una serie di cose e cosucce da rispettare all'interno del nostro mini-convoglio (frequenze radio, position report alle autorità, prassi in caso di sospetto/dichiarato attacco, formazione e zona di navigazione). Il nostro convoglio di 4 barche, per le autorità, si chiamerà convoglio "miaplacidus", visto che è Claudio che ha tenuto più contatti con la coalizione internazionale.

La parte più pericolosa, pare, sia tra i 46° e i 49° di longitudine, anche se le statistiche bisogna prenderle con le pinze, soprattutto in questi casi (sono basate sugli attacchi alle navi). Abbiamo deciso che navigheremo a 10/15 miglia dalle coste dello Yemen, che terremo le luci di navigazione che si vedono solo da vicino, che staremo a non più di mezzo miglio di distanza, etc...
siamo pronti, ma tutti hanno preferito partire martedì mattina presto (alle 6:30!) piuttosto che lunedì sera. ci adeguiamo.
Il gruppo è abbastanza rilassato sulla problematica della pirateria e questa è una buona cosa, sarebbe stato un delirio partire con un gruppo di invasati!
Gigi e Irene (erano anni che non ci vedevamo) sono fikissimi, come sempre, e la loro barca, essendo la più grossa, chiuderà le fila del convoglio. Miaplacidus che è la più piccina, lo aprirà. Ai lati Calimera (un Amel) e noi. Ci sarà una luna piena gigante che ci renderà un pochino più visibili, ma ci aiuterà non poco a tenere le distanze in piena notte. VHF sempre acceso in veglia e SSB pronto, in modo da non farci sentire da nessuno, anche se dubitiamo che i pirati abbiano uno scanner per sentire "dove" parliamo e soprattutto dubitiamo che capiscano il francese o l'italiano (anche se magari qualche somalo l'italiano se lo ricorda ancora).
Comunque tutti concordano sul seguente fatto: i pirati, quelli veri, sanno cosa prendere e sono intere navi col loro carico, noi non gli interessiamo. Se gli interessassimo, di barche a vela prese ce ne sarebbero un sacco, dopotutto una barca a vela è molto vulnerabile e non può certo difendersi come fa una nave...
poi c'è da considerare questo fatto: un elicottero viaggia a 150 nodi, quindi se uno riesce a resistere per 15/20 minuti è a posto, il corridoio è a 60 miglia da dove navigheremo e lì ci sono navi ed elicotteri. Il nostro possibile aggressore è il pescatore, la cui occasione lo renda ladro. ma anche lì: chi si mette, da solo, ad attaccare un convoglio di 4 barche?
Una volta arrivati nei pressi di Aden il nostro convoglio potrebbe dividersi. ora spiego meglio: se ci sarà vento (e un po' sembra che ci sarà) e consumiamo poca nafta, all'altezza di Aden proseguiremo dentro al mar rosso, senza fermarci. Se avremo bisogno di nafta ci fermeremo ad Aden solo per fare rifornimento, poi si riparte subito. L'Akoya ha lo stesso programma nostro, quindi navigheremo vicini nel mar rosso.

devo dire che, alla fine, tutto questo tempo passato in Oman ci ha fatto rilassare molto su questa faccenda piratesca. è sempre così: vivere le cose sul posto è sempre molto, MOLTO, differente dal viverle da casa. Ovvio? sì, certo, ma qui il "polso" della situa, forse, è un po' più obiettivo che non da casa, attaccati al computer a recuperare informazioni su internet, dove si trova tutto e il contrario di tutto.

oggi ultima gita in paese a recuperare il pane, fare le fotocopie e a riconsegnare la nostra automobile.
stasera si mette via dinghi e motore, domattina alle 6:30 si và.
ciao salalah!

deciBelli in pre-partenza

ah, dimenticavo:
Abo è venuto a bordo con un lasciapassare internazionale antipirati rilasciato ufficialmente dal "pirata" di Follonica, se sarà il caso glielo faremo vedere!

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